Recensione Il ragazzo sul ponte, il prequel del bestseller di M. R. Carey

Daily / Recensione - 09 March 2018 12:15

Il ragazzo sul ponte in uscita il 15 marzo.

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Film Nessuno come noi

Dopo il successo di La ragazza che sapeva troppo, M. R. Carey torna in libreria con il prequel del bestseller, Il ragazzo sul ponte pubblicato in Italia da Newton Compton.

Il ragazzo sul ponte

L'umanità è stata decimata dal patogeno Cordyceps che ha trasformato gli umani in hungrie. Una nuova specie di zombie “con la testa china e le braccia che oscillano in quella brut­ta corsa che gli fa dondolare le mascelle spalancate”. Individuano le loro prede intercettando odori e calori corporei. Al suono della campanella della cena, per esempio nel caso di un cervo: “Arrivano di corsa da ogni direzione, le schiene cur­ve e le teste in avanti. Iniziano i rumori: il lavorio delle mandibole, il tonfo dei passi, di tanto in tanto l’impatto brutale e brusco quando uno di loro ne travolge un altro e cadono a terra giù per la collina. Il primo hungrie a raggiungere il cervo gli affonda i denti nel fian­co. Il secondo nella gola. Poi diventa impossibile contarli, impos­sibile vedere bene. Il cervo scompare sotto un’onda semovente di corpi umani (o post-umani, si corregge Khan). Attutito dalla distan­za, si sente il suono della caduta, un tonfo sordo. Gli hungrie si nutrono. A testa bassa, mandibole veloci, strappa­no tutto quello che possono a scatti convulsi. Una peristalsi collet­tiva, un’onda che li attraversa tutti in rapida sequenza”. 


Gli hungrie non hanno coscienza, né attività cerebrale. L'ipotesi alternativa sarebbe anche più inquietante: “cere­bralmente attivi ma incapaci di comandare i propri arti a causa del patogeno che infetta il loro sistema nervoso centrale. E chissà co­sa si prova in una situazione del genere. Un’anima che spia la vita attraverso tende grigie e macchiate mentre il corpo che una volta le apparteneva celebra la propria libertà con carneficine casuali…”

A bordo della Rosalind Franklin un gruppo di scienziati e militari sono in missione. Il loro compito è quello di campionare tessuti di hungrie e trovare un vaccino per far fronte all'epidemia.
Da una parte, sei membri dell'esercito aggirano le ostilità relazionali con la priorità di proteggere i campioni biologici. Dall'altra, l'equipe di ricercatori che finiranno per scontrarsi con scelte di natura etica.

Tra i protagonisti di Il ragazzo sul ponte, la dottoressa Samrina Khan scopre di essere incinta. Sua è la decisione di includere nel team scientifico Stephen Greaves, un orfano quindicenne. Tra genialità e natura autistica, Greaves ha inventato un gel capace di neutralizzare gli odori, ma trova estremamente problematico confrontarsi con gli umani rifuggendo qualsiasi contatto.

Queste sono le premesse di Un ragazzo sul ponte. Per i lettori che si sono appassionati a La ragazza che sapeva troppo, questo prequel svelerà gli antefatti in dettaglio. Per coloro che si approcciano per la prima volta all'immaginario apocalittico creato da M. R. Carey, letto il prequel si sentiranno contagiati e “divoreranno” il secondo libro.

© Riproduzione riservata



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