Intervista a Federico Zampaglione, regista di The Well in uscita il 1 agosto
Cinema / Intervista - 08 July 2024 15:00
Con protagonista l’attrice Lauren LaVera
Nel suo prossimo film da regista dal titolo The Well (in uscita 1 agosto 2024), come peraltro anche in Shadow, lei esprime una narrazione e uno scenografia horror, da cosa nasce la passione per questo genere?
L’horror è una mia grandissima passione. Da sempre. Forse è stata la mia prima grande passione. Mi ha accompagnato in tutta la mia vita, me ne sono sempre interessato, l’ho sempre seguito con attenzione, sono andato a vedere tantissimi film al cinema, ho letto libri, ho fumetti horror. È un qualcosa che ha sempre in qualche modo trovato la mia massima curiosità. Queste atmosfere misteriose, cupe, nebbiose e inquietanti, mi hanno sempre affascinato tanto. A un certo punto, quando le passioni sono molto forti, succede che poi ti ci ritrovi a fare i conti. Quindi dopo tanti anni, quando non me lo sarei aspettato, perché ho cominciato a fare horror nel 2009 che già ero un musicista molto affermato, anzi nel 2008 con Shadow, da lì è partita una nuova fase in cui la mia passione e in qualche modo anche un mestiere si sono incontrati.Cosa può raccontarci di The Well? Cos’ha la ispirata per la scelta del personaggio protagonista della restauratrice?
The well è il mio ritorno al genere horror dopo una parentesi abbastanza lunga perché il mio penultimo film era dedicato al mondo della musica, quindi con The Well sono tornato al mio genere preferito. Credo di averlo fatto con un film abbastanza d’impatto, che unisce il linguaggio del cinema gotico a un linguaggio più moderno, più aggressivo, più terrorizzante. Credo sia un film che colpisca lo spettatore da più parti. Sta per uscire il primo di agosto e non vedo l’ora che la gente possa vederlo. Cosa mi ha ispirato per la scelta della protagonista? L’avevo vista in Terrifier 2, attrice molto brava, con un viso particolare, questi occhi molto grandi, Lauren LaVera. Ci siamo messi in contatto, lei ha letto la sceneggiatura ed è voluta venire in Italia a girare questo film.A quali registi o sceneggiatori si ispira e qual è il suo film preferito?
Quando lavoro cerco un mio percorso, delle mie idee, delle cose che ho dentro. Poi chiaramente ci sono echi di tutto il cinema che ho visto, sia italiano che internazionale. Ho visto tanti film di questo genere e li continuo a vedere, quindi è un qualcosa che va avanti, tra passato e presente. Però la cosa più importante per me adesso è non essere un regista che fa citazioni o che si ispira troppo da vicino a qualcuno, ma un regista che sta costruendo un suo percorso con un suo linguaggio. Non ho un solo film preferito, sarebbe impossibile esprimerne uno solo.Il mostro nutrito dal dolore, al quale la protagonista dovrà sfuggire, è una metafora di vita? Da cosa nasce l’idea?
Sicuramente c’è un po’ una metafora della vita in questo film e viene fuori, non lo posso dire dove… ma ci sono diverse cose che vengono prese in considerazione. Il rapporto con i tempo, per esempio, che è un tema che ci riguarda molto da vicino. L’importanza del potere sopra a tutto, il potere che viene messe sopra a ogni cosa, che cambia le persone, le snatura completamente. Ci sono dei messaggi dentro questo film che vengono raccontati attraverso personaggi e situazioni da cinema horror ma che poi, in qualche modo, si specchiano nella realtà.Cosa possono aspettarsi gli appassionati di horror da questo suo nuovo lavoro?
Gli appassionati possono aspettarsi un film fatto da un appassionato e quindi da una persona che non fa questa cosa per arricchirsi o per avere successo, ma fa questa cosa perché la ama e quindi ci metto dentro tutto quello che so che un appassionato può apprezzare, perché lo sono anche io, prima di essere il regista di questo film. Credo che ci sono vari livelli di paura che si possono avere su The Well, vari livelli di disturbo, e le situazioni inquietanti sono molte. Gli appassionati si divertiranno.© Riproduzione riservata