Lion - La strada verso casa: il film che conduce alla propria infanzia

Cinema / Drama / Editoriali - 19 December 2016 07:30

"Lion - La strada verso casa" è il film con Nicole Kidman, Rooney Mara e Dev Patel

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Lion - La strada verso casa è il film drammatico di Garth Davis con Dev Patel, Nicole Kidman, Rooney Mara e David Wenham.

Un bambino di cinque anni, Saroo (Sunny Pawar) si perde su un treno in un viaggio lontano da casa e dalla famiglia. Spaventato e confuso, finisce a diverse miglia di distanza, a Calcutta. Riesce a sopravvivere e finisce in un orfanotrofio: è adottato dalla coppia australiana Sei e John Brierley (Kidman e Wenham) che vive a Hobart, in cui trova affetto e sicurezza. Una volta cresciuto non vuole ferire i sentimenti dei genitori adottivi: Saroo (Dev Patel) sopprime così il suo passato, quasi allontanando la possibilità di ritrovare la madre perduta e il fratello. Si fidanza con Lucy (Mara), ma nonostante l’apparente tranquillità un incontro casuale con alcuni colleghi indiani risveglia il suo desiderio sepolto: ha solo dei ricordi che però gli permettono di essere determinato nel suo obbiettivo, conoscere la famiglia originaria. Grazie a Google Earth Saroo riesce ad entrare nella sua prima casa.

La storia è tratta dal romanzo "A Long Way Home" di Saroo Brierley, che visse questa vicenda. Lui abita ora a Hobart, lavora nell’azienda di famiglia.

Ad una tematica simile si sono appassionati i produttori Emile Sherman, Iain Canning e Angie Fielder, assieme a Bob Weinstein e Harvey Weinstein e David C. Glasser, che avevo affrontato tematiche familiari in “Stanno tutti bene - Everybody's Fine” (2009) di Kirk Jones dall’omonimo film di Giuseppe Tornatore; “Il bambino con il pigiama a righe” (2008).

“È una di quelle storie in cui è praticamente impossibile non commuovere la gente - ha detto la produttrice Sherman, che ha già lavorato a “Il discorso del re” (2010) e “Shame” (2011). “Attinge a qualcosa di primordiale, ovvero al la necessità di ritrovare la casa e sapere chi sei”.

The Weinstein Company acquistò “Lion” in fase di sceneggiatura al Festival di Cannes 2014, dove venne chiuso l'accordo per la distribuzione in tutto il mondo ad esclusione di Australia e Nuova Zelanda, dove è Transmission Films ad occuparsi del lancio.

Quindi ad un percorso interiore se ne affianca uno esteriore, perché il problema era anche quello di filmare il cammino di Saroo lungo varie città. Lo sceneggiatore Luke Davies è così andato in India, cercando di comprendere una realtà caotica come quella di Calcutta, che alterna suggestione a estrema povertà.

Il problema iniziale era trovare un ragazzo indiano a interessasse Saroo come un bambino di cinque anni: si lavorò a stretto contatto con le scuole in diversi grandi città indiane, effettuando provini a migliaia di bambini. Venne poi scelto Sunny Pawar. L’attore appena venne posto davanti alla telecamera riusciva a restituire un passato: “Avevo bisogno di un ragazzo che nel suo stato naturale potesse restituire l'80% della performance - dice il regista Garth Davis - lui con uno sguardo, seduti in una stanza permette di perdersi nella sua storia, nel suo volto. Allo stesso tempo, c'era qualcosa di oscuro”.

Le riprese cominciarono a Calcutta a gennaio del 2015. L’uso di Google Earth fu fondamentale nella storia reale, così l’azienda ne venne a conoscenza e invitò Saroo a parlare ad una conferenza internazionale. Google ha assistito i produttori di tutto le riprese, garantendo l'autenticità delle scene in cui Saroo utilizzò Google Earth.

A restituire autenticità è giunto il direttore della fotografia Greig Fraser, che ha lavorato a film come “Bright Star” di Jane Campion, “Zero Dark Thirty” di Kathryn Bigelow, “Foxcatcher” e “Rogue One”.

Ma la storia rappresenta solo uno squarcio della realtà indiana: nella nazione oltre 80.000 i bambini scompaiono ogni anno.

© Riproduzione riservata


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