Recensione Superman 2025 di James Gunn

Cinema / Recensione - 08 July 2025 23:30

Nelle sale il ritorno dell'eroe più umano che mai

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E’ in uscita il 9 luglio nelle sale italiane l’attesissimo Superman con cui James Gunn apre ufficialmente le porte del nuovo DC Universe.

Un Superman riflessivo in un mondo in crisi 

A prima vista, la trama non presenta particolari novità: ritroviamo tutti gli elementi classici dei film di Superman del passato, dal cattivo Lex Luthor alla lotta per la difesa dell’umanità, dall’amore per Lois Lane alla redazione del Daily Planet, fino all’impacciato Clark Kent. Nulla di rivoluzionario in termini di narrazione o spunti originali. Tuttavia, ciò che davvero distingue questa versione del mito è l’umanità e la fragilità che James Gunn e David Corenswet riescono a infondere nel personaggio.

Più che un reboot, questo film sembra una dichiarazione d’intenti: via la corazza dell’eroe invincibile tipica dei film del passato, per lasciare spazio a un personaggio fortemente intimistico, dove accanto alla forza del supereroe convivono la fragilità, le frustrazioni, le indecisioni e le perplessità tipiche dell’uomo. Superman in questo film viene sconfitto più volte, si trova ad affrontare una profonda crisi di identità legata alle sue origini e alla sua missione, vive una storia d’amore tormentata, ma alla fine trova il coraggio di rialzarsi. Anzi, la sua forza sta proprio nel mostrare che la vera potenza non sta nella forza bruta, ma nella vulnerabilità accettata.

Una visione politica, ma non ideologica 

Il film è stato scritto da Gunn due anni fa, ma incredibilmente attuale con un’aderenza inquietante a quello che vediamo ogni giorno nei telegiornali: guerre, minacce, fragilità del vivere comune. Eppure, non c’è cinismo in questo racconto. David Corenswet interpreta un Superman che non vuole dominare, ma capire. Non è invincibile, e proprio per questo ci somiglia. È il simbolo di un coraggio silenzioso, quello che serve per alzarsi ogni giorno e scegliere il bene. «Essere forti vuol dire convivere con la paura, lottare per ciò che è giusto», ha detto l’attore. E il film sembra costruito tutto attorno a questa frase.

Superman come non lo avete mai visto

E proprio la paura, insieme all’amore, all’incertezza, al dubbio, ciò che rende questo Superman diverso da ogni versione precedente. Qui lo vediamo spesso in difficoltà, ferito nel corpo e nell’anima. I villain al servizio di Lex Luthor riescono più volte a metterlo al tappeto, a ridurlo in fin di vita, a mostrare i suoi limiti. Lex Luthor stesso, interpretato da Nicholas Hoult, è tutt’altro che un semplice antagonista. Hoult regala infatti al personaggio una complessità inattesa, dipingendo un villain che non è solo astuto e spietato, ma anche profondamente motivato da una visione distorta del mondo. Luthor è il contraltare oscuro di Superman: un uomo che non crede nella bontà, ma nel controllo e nel potere a ogni costo. La sua intelligenza e freddezza lo rendono una minaccia concreta e inquietante, capace di mettere in crisi non solo l’eroe, ma anche la fiducia della gente.

Eppure, è in quei momenti di cedimento che il film brilla davvero. Perché Superman si rialza. Ma non da solo. A sollevarlo sono gli amici, il suo cane Krypto, ovviamente dotato di superpoteri e mantello, e soprattutto le stesse persone che all’inizio lo avevano messo in discussione, temuto, rifiutato. Proprio questo piccolo dettaglio umano rende il personaggio ancora più vicino a noi: un uomo che trova conforto e forza nell’affetto di un compagno fedele. Gunn, come ha dichiarato, si è ispirato anche a DC League of Super-Pets, ma soprattutto ha voluto inserire il cucciolo nel film per sensibilizzare il pubblico sul tema dell’adozione dei cani, un messaggio tenero e importante che attraversa la narrazione.

Superman si salva e reagisce grazie anche all'aiuto delle persone comuni. È un gesto collettivo, quasi politico: l’eroe si salva perché esiste ancora uno spiraglio di fiducia reciproca.

E nel finale, quando qualcuno lo chiama “alieno”, è lui stesso a rispondere con una frase che segna il senso dell’intero film:

“Sono umano anch’io. Ho paura. So amare. A volte non so cosa fare.”

Una dichiarazione semplice e disarmante, che scava nell’identità di Superman e la ricostruisce dall’interno. Qui non c’è solo un salvatore: c’è un essere che sceglie ogni giorno di esserci, con tutte le sue fragilità. E proprio per questo diventa più forte.

Tra le tematiche più riuscite del racconto c’è anche il rapporto tra Clark Kent e Lois Lane. Non solo una coppia, ma due giornalisti che credono ancora nel valore della verità in un mondo che la distorce continuamente. Tra social, propaganda e fake news, la loro missione al Daily Planet diventa quasi una battaglia parallela. Rachel Brosnahan, brillante e diretta, regala una Lois moderna ma fedele allo spirito originario: testarda, intelligente, coinvolta. Clark Kent e Lois Lane non sono solo eroi in costume, ma soprattutto giornalisti in prima linea al Daily Planet, impegnati in una battaglia che rispecchia la realtà odierna, dove i social media spesso alimentano dubbi, paure e divisioni. Rachel Brosnahan, che interpreta Lois, sottolinea l’importanza della stampa libera e della ricerca della verità, un messaggio che il film consegna con forza in un’epoca in cui la manipolazione delle informazioni può avere conseguenze reali e pericolose.

Altri personaggi

Tra i colleghi della redazione, compare in un cameo William Reeve, il figlio di Christopher Reeve, in un’apparizione breve ma densa di significato, che riannoda i fili tra passato e presente, tra ciò che Superman è stato e ciò che può ancora diventare.

Non mancano inoltre altri personaggi iconici del DC Comics Universe: tra questi spicca la Justice Gang, guidata da Lanterna Verde, che arricchisce la trama con un tocco di dinamismo e apre le porte a future avventure nel vasto universo DC. Infine, a chiudere il film, fa una comparsa Supergirl, cugina di Superman, che lascia intuire nuovi temi e sviluppi per i prossimi capitoli della saga.

Recensione

In conclusione, Superman di James Gunn è un film che sicuramente piacerà al grande pubblico perché come detto, non stravolge la struttura classica del mito, ma la trasforma dall’interno. Non è un film che punta sull’originalità della trama, ma è nella profonda interiorità del protagonista che trova il suo senso più profondo.

La regia di James Gunn mantiene una mano sicura tra scene spettacolari e momenti più intimi. Le sequenze d’azione sono ben coreografate ma non invadenti, mentre la fotografia alterna toni caldi e metallici per sottolineare il dualismo tra l’alieno e l’uomo. La colonna sonora accompagna bene lo sviluppo narrativo, anche se non sempre memorabile

Il risultato è un film più introspettivo che spettacolare, più emotivo che esplosivo ma proprio per questo capace di parlare al pubblico di oggi, con un messaggio meno ingenuo di quanto sembri: la vera forza sta nel convivere anche con le proprie fragilità e anche l’eroe più forte ha bisogno degli altri per rialzarsi.

In definitiva un film che non deluderà sicuramente, capace di incuriosire fin dalle prime scene, stupire, emozionare e sorprendere.

A ragion veduta uno dei film più attesi dell'anno.  

 

 



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