Giulio Base, intervista. Regista e direttore del Torino Film Festival
Cinema / Intervista - 30 June 2025 07:00
Prossimamente atteso alla regia del film Judas' Gospel

Giulio Base esordisce a teatro in “I Misteri di Sanpietroburgo” diretto da Vittorio Gasman, ma compie il passo verso la regia sin da subito con il film Crack del 91, mentre dal 2024 ha assunto la carica di direttore del Torino Film Festival. Nel 2025 è atteso al cinema come regista di due lungometraggio: Albatross e Judas' Gospel. Cosa rammenta con maggior favore dell’esperienza vissuta da giovane attore sul set teatrale de I Misteri di Sanpietroburgo e cosa invece l’ha spinta a diventare un regista, affermato e riconosciuto dalla critica?
Il ricordo più bello del mio debutto teatrale nei “Misteri di Pietroburgo” è legato alla regia di quello spettacolo fatta da Vittorio Gassman. Ho sempre avuto il mito di Vittorio Gassman: lo rincorrevo nei camerini a teatro o alle presentazioni del suo libro quando ero un ragazzino, poi ho avuto la fortuna di diventare un suo allievo e proprio lui mi ha fatto debuttare come attore in questa pièce. Posso dire poi di essere stato suo amico e sono l'ultimo regista che l'ha diretto in un film, quindi i migliori ricordi di quell'esperienza sono proprio legati a lui, tant'è vero che uno dei miei figli si chiama Vittorio. Diventare un regista invece è capitato quasi per caso: il primo spettacolo teatrale da protagonista che avevo anche diretto (‘Crack’), in maniera quasi miracolosa divenne un’operazione cinematografica e il produttore voleva a tutti costi che fossi io a dirigere anche il film. Io? Mi chiedevo. Io che non l’avevo mai fatto? Quindi all'inizio recalcitravo, ma poi mi hanno convinto e fortunatamente ho scoperto che probabilmente quella era la cosa che sapevo fare meglio fra tutte le altre professioni dello nostro mondo dell’entertainment.In Judas' Gospel le esprime il senso della versione di Giuda. Due uomini, l’uno necessario all’altro affinché la storia si compia: Gesù e Giuda. Giuda che è divenuto il simbolo del tradimento. Judas' Gospel è uno dei film di questo 2025 che più incuriosisce, da cosa nasce l’idea della Versione di Giuda?
Difficile dire il momento esatto in cui mi è nata l'idea perché me la porto dietro da decenni, forse da quando ho cominciato a ragionare, sin da quando ho cominciato a interrogarmi, ma parlo proprio dell’adolescenza. Da ragazzo mi domandavo cosa volesse dire essere al mondo e dover compiere degli atti giusti o ingiusti, quando invece la Bibbia dice che è tutto deciso, che tutto è già scritto. Quindi mi ponevo domande sul libero arbitrio, mi scervellavo sulle mille volte al giorno che ero fallimentare sia nel mio percorso di fede, sia nel mio percorso di essere umano e in tutti quelle mancanze mi domandavo il perché, se tutto è già scritto, non potesse essere scritto ‘meglio’. E questo senso dell'essere imperfetto, dell’essere sbagliato, mi ha portato a pensare a Giuda che aveva compiuto una delle imperfezioni più grandi, più terribili, ma anche lui: che colpa ne aveva se tutto è già deciso?Lei oltre ad essere un regista e un attore affermato è laureato in Storia del Cinema e in Teologia. Ha anche diretto Cristiana Capotondi in Margherita delle stelle, ottenendo il plauso della critica narrando la vita della nota astrofisica italiana Margherita Hack che era notoriamente atea. Possiamo dire che convivono in lei un’anima artistica e l’altra attenta alle indagini dell’essenza?
Certamente, possiamo dirlo benissimo: la mia vita professionale è fortunatamente variegata, frastagliata, proteiforme. Si divide tra teatro cinema, televisione e in tutti e tre in campi si divide ancora fra la professione dell'attore e quella del regista, dello sceneggiatore e in taluni casi del produttore, nonché adesso di direttore artistico di Festival del Cinema. Quindi davvero ringrazio il cielo di tutte queste possibilità, ma senz'altro la colonna vertebrale della mia vita interiore, del mio essere al mondo e di quella spirituale, è quella del trascendente, quella religiosa.In Cartoline da Roma (Postcards from Rome), del 2008, lei compie una corsa sostenendo il peso delle riprese per offrire allo spettatore in un unico piano sequenza il risveglio della città eterna. Come è riuscito a sostenere la preparazione di una maratona di più di un’ora dovendo inoltre badare alle riprese?
Mi sono allenato come penso si debba fare per un'occasione del genere, del resto credo di essere sempre stato un tipo piuttosto sportivo. In quel caso ho cominciato a leggere, a studiare e a guardare le tabelle di chi si prepara per la maratona e per un anno e forse più mi sono ottenuto rigidamente a quella disciplina. È stato un momento della vita molto bello.Se potesse scegliere un classico del cinema o del teatro, al cast del quale avrebbe voluto partecipare o che vorrebbe dirigere, quale sceglierebbe? O quale regista l’ha più ispirata nel corso della sua carriera?
Se potessi scegliere nella storia del cinema a quale film partecipare direi senz'altro ‘Blade Runner’ di Ridley Scott che è il mio film in assoluto preferito di tutti i tempi. Non per caso è un film che parla di trascendente, un film metafisico, che si interroga sul tempo, sulla vita, sulla morte, sulla finzione e sulla realtà. E non per niente Ridley Scott è uno dei registi che mi ha ispirato più sempre. Parlando della grande fortuna che ho sempre avuto nella mia carriera, ho vissuto anche la felicità di essere diretto da lui, seppur in piccola scena, nel film ‘Tutti i soldi del mondo’ che il maestro Ridley Scott ha girato in Italia pochi anni fa.C’è un prossimo progetto al quale Giulio Base sta lavorando, che può condividere con gli appassionati dopo Judas' Gospel?
Ci sono molti progetti all’orizzonte… e ce n'è uno grandissimo che sogno di portare avanti da anni, ma preferisco non dire niente fin quando la cosa sarà un pochino più concreta.Judas' Gospel è prodotto da Agnus Dei Production di Tiziana Rocca, in collaborazione con Minerva Pictures, Agresywna Banda, Rai Cinema, con il sostegno di Fondazione Calabria Film Commission.
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