La telemedicina: cos'è e come funziona la visita medica da computer e smartphone
Daily / Editoriali - 06 June 2020 08:00
La telemedicina può essere effettuata anche da smartphone
Al tempo del distanziamento sociale, per ragioni pandemiche e contromisure sanitarie, ci sono distanze che sembrano assottigliarsi e generare un vantaggio medico essenziale per i pazienti. La telemedicina consente di ridefinire la funzionalità di una professione, quella medica, applicabile mediante l’utilizzo della tecnologia. Ad oggi si possono compiere veri e propri interventi a distanza, quindi perché non anche consulti medici. Se da un lato la telemedicina a distanza consente un potenziale vantaggio per i pazienti che potrebbero usufruire delle migliori cure, dall’altro lato devono ancora essere esaminate le implicazioni sia tecnologiche che funzionali (leggi l'articolo su cinema e salute).
La telemedicina e i problemi della privacy e dei dati
L'emergenza sanitaria ha messo in evidenza l'importanza della telemedicina, grazie alla capacità di mettere il paziente al riparo da potenziali situazioni di contagio. Tuttavia, è un campo che ad oggi continua a dare risultati discontinui in Italia: c'è interesse a livello regionale, manca la coordinazione a livello nazionale. E mancano norme e chiarezza, a livello giuridico: un aspetto di forte problematicità riguarda lo sviluppo della telemedicina a confronto con il diritto sanitario.
Nella sostanza, e nella migliore capacità applicativa della telemedicina, si giunge ad essere assistiti da dottori che non si trovano nella medesima stanza del paziente ma che con l’uso della tecnologia robotica possono raggiungere funzionalità tattili da permettere una visita a distanza. Una comodità anche in relazione alla maggiore competitività economica che tuttavia si scontra con l’esigenza di raccogliere e scambiare dati personali sensibili, come sono quelli relativi alla salute dei pazienti richiedenti assistenza. O che comunque incontra dei limiti relativamente all’ambito di applicazione della disciplina legislativa inerente la privacy. La tutela dei dati personali è stata infatti disciplinata con apposito regolamento UE e prevede pertanto la protezione di detti dati nella fase dello scambio.
Le società esercenti il servizio di telemedicina devono pertanto, e prima di ogni altra questione, avere cura della disciplina da attuare in caso di scambio di informazioni tra diversi Paesi, badando soprattutto alla collocazione europeistica o meno di dette nazioni. Può accadere infatti che a richiedere una valutazione medica sia un paziente di un Paese dell’Unione e che il servizio sia reso disponibile da uno studio di un Paese nel quale non vige la medesima disciplina relativa alla privacy, con la conseguenza, come accade per gli Stati Uniti, che andrebbero valutati gli accordi bilaterali e contrattuali sottoscritti tra i due paesi per verificare il grado di protezione assicurato ai dati sensibili ed avere così cura del diritto alla privacy e del paziente.
La telemedicina in Italia: i siti
DavinciSalute è un portale online dal 2018 - vincitore del Bocconi Startup Day 2019 Health & Leisure - e che permette di ottenere un consulto online, in ambito psicologico, psicoterapico, pediatrico, ginecologico e della nutrizione (il costo è di 15 Euro a consulto): da febbraio 2020 l'utilizzo della piattaforma è cresciuto del 600%, che professionisti come ostetrici, riabilitatori, esperti di fitness in gravidanza che si sono registrati per seguire a distanza i propri pazienti. Idoctors è molto più completo e - oltre poter prenotare una vista in presenza - spazia all’oculistica, cardiologia, geriatria, pneumologia, senologia e urologia. MyClinic è una piattaforma digitale per la salute di Europ Assistance Vai, e da assicurazione non poteva che office una fee mensile: con l’abbonamento a 5,50 Euro al mese si ha diritto a 3 consulti medici generici e 3 consulti medici specialistici al mese, con autovalutazione dei sintomi illimitata, la cartella medica e l'accesso a visite ed esami a tariffe scontate. Con 9,90 euro si hanno 100 consulti medici specialistici al mese. C’è poi DermOnline dell’Istituto San Gallicano di Roma, servizio di telemedicina per problemi dermatologici e venereologici. OncOnline dell’Istituto Regina Elena - sempre a Roma - ha attivato il consulto online per la neurochirurgia e la terapia del dolore, la chirurgia epatobiliopancreatica e quella dei tumori peritoneali.
Di telemedicina si parla già dagli Anni Settanta. L'emergenza sanitaria mondiale riscopre questo ambito della medicina coniugato alla tecnologia, considerando le potenzialità a fronte di una reale minaccia di pandemia in un mondo globalizzato. Il Covid-19 ne ha testato la necessità. Anche in Italia, le regioni si stanno attivando in merito.
Il business della telehealth negli Stati Uniti e le app che già usiamo
Ciò che si sta verificando è che la telemedicina diventi anche un business. Nel decreto “Rilancia Italia” sono stati stanziati 72.271.204 di euro per il telemonitoraggio e la telemedicina che permetteranno interventi tempestivi per gli assistiti a domicilio. Durante la pandemia di COVID-19, l'adozione da parte dei consumatori statunitensi della telehealth è passata dall'11% (dei 2019) al 46%, secondo il sondaggio sulla società di consulenza McKinsey & Company condotto in aprile 2020. Si evince anche il 76% dei consumatori afferma di avere un'alta o moderata probabilità di utilizzare la teleassistenza in futuro, e il 75% delle persone che lo hanno usato espresso grande soddisfazione. In dollari, le entrate annue totali del settore telehealth statunitense sono stimate in 3 miliardi, con i maggiori fornitori incentrati sulle cure urgenti virtuali. Cosicché il 20% di tutte le spese di assistenza sanitaria, ambulatoriale e sanitaria a domicilio potrebbero essere fatte virtualmente. Ma già usiamo la telemedicina senza esserne consci: l’app “Salute” di iOS è disponibile anche su smartwatch e controlla la nostra glicemia, il peso, il battito cardiaco e il ciclo mestruale.
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