Tom Clancy's The Division, recensione videogame per PS4 e Xbox One: la zona nera di New York
Games / News - 10 March 2016 14:00
Tom Clancy's The Division ci conduce in una New York desolata, dopo un'epidemia che ha reso la metropoli americana una zona nera e pericolosa. Siamo un agente della Divisione, l'ultima speranza, ormai
Tom Clancy's The Division è probabilmente il videogioco di Ubisoft più ambizioso e discusso degli ultimi anni, un progetto che unisce l’anima da sparatutto in terza persona a quella dei giochi di ruolo online. Oltre alla connettività con altri giocatori, con cui si può collaborare o voltare le spalle, l’intera struttura di gioco si basa su armi ed equipaggiamenti da potenziare e trovare nel corso delle missioni, da affrontare in singolo o, preferibilmente, con un team di quattro persone. La cooperazione risulta così al centro delle meccaniche di The Division, dove affrontare i pericoli della zona nera e avanzare nell’esperienza narrata in una città ormai allo sbando, dove ogni regola sembra ormai un lontano ricordo.
La trama di Tom Clancy's The Division ci conduce in una New York afflitta da una terribile pandemia, che ha reso la città una desolante e abbandonata metropoli, senza più alcuna legge né speranza. Nel contesto distopico, prenderemo i panni di un agente della Divisione, una cellula dormiente rimasta uno dei pochi baluardi della società, attivata e inviata a Manhattan per salvare ciò che ne resta. La storia ruota attorno all’alleanza e all’aiuto reciproco del proprio team, con lo scopo ultimo di riportare l’ordine nella città americana, scoprendo l’origine del virus e riconquistando i territori ormai persi.
Il gameplay alla base di Tom Clancy's The Division segue le linee dello sparatutto in terza persona, fatto di coperture e spostamenti in aree specifiche, dove sfruttare gli elementi dello scenario per colpire ed eliminare la resistenza nemica. Oltre alle fasi shooting e di esplorazione, l’ibrido del progetto si muove nella direzione dei giochi di ruolo, con il nostro personaggio impegnato a progredire di livello e ad acquisire nuove caratteristiche. Vi sarà così un sistema di punti, con armi e armature da sbloccare, insieme alla possibilità di personalizzazione dal punto di vista estetico. Ogni missione ci condurrà così a dei punti esperienza e alla raccolta di nuovi oggetti, a seconda della difficoltà scelta. La storia principale, e le istanze, si snodano attraverso la cooperazione con altri giocatori, che lavorano in team per l’ottenimento dell’obiettivo, indispensabile in diverse situazioni. La componente multiplayer competitiva del titolo, invece, si muove attraverso un’interessante Dark Zone, la zona nera di New York, dove possiamo incontrare e scontrarci con altri giocatori. In questo luogo, il più pericoloso del gioco, avremo accesso al migliore equipaggiamento, con la possibilità di portarlo con noi al sicuro. Il prezzo da pagare, però, è quello di riuscire a far atterrare il nostro elicottero, azione che comporta l’allerta degli altri giocatori, con il rischio di essere attaccati e privati delle nostre armi.
La grafica di Tom Clancy's The Division mette su schermo una città splendidamente realizzata, nella sua moderna bellezza sfiorita e abbandonata, dopo l’epidemia e il conseguente crollo della società. Gli scenari di gioco, che si muovono per i quartieri di Manhattan, risultano ampi e modellati seguendo strade ed edifici reali, con una cura per il dettaglio assolutamente impeccabile, come da tradizione Ubisoft. Tra tempeste di neve e ciclo giorno-notte, ogni ambiente si colora di sfumature e dettagli a seconda delle condizioni atmosferiche, variabili e che influiscono nella visibilità generale. Anche gli interni godono dello stesso dettaglio, tra contrasti di luce ed elementi che rendono viva l’atmosfera del gioco, sempre in bilico tra il desolante abbandono e il pericolo imminente.
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