Steve McQueen interviene sugli Oscar, dirige una serie tv e progetta il suo prossimo film
Cinema / News - 03 February 2016 15:00
Due anni dopo "12 anni schiavo" il regista inglese Steve McQueen interviene sugli Oscar, dirige una serie tv per la HBO e prepara il suo prossimo film, un biopic sull'attore e attivista afro
Premi Oscar. Dopo l’annuncio delle candidature ai prossimi Oscar, si è scatenata una polemica aperta da Spike Lee sul fatto che per il secondo anno consecutivo nessun attore nero sia stato nominato agli Academy Awards. Il regista afroamericano ha dunque invitato a boicottare la cerimonia, trovando la solidarietà di alcuni colleghi (Michael Moore) e la contrarietà di altri (Charlotte Rampling). Sulla questione non poteva non intervenire Steve McQueen, che due anni fa con “12 anni schiavo” è stato il primo e unico regista di colore a vincere la statuetta come “miglior film”. L’autore ha dichiarato a “The Guardian” che la discriminazione razziale parte da lontano ed è un problema che riguarda tutti.
Paul Robeson. Due anni fa è circolata la notizia che Steve McQueen stesse progettando un film sull’attore afroamericano Paul Robeson. Attivo come interprete teatrale e cinematografico soprattutto tra la metà degli anni ’20 e gli inizi dei ’40, Robeson è stato anche un ottimo musicista e un attivista per la lotta contro la discriminazione e la disuguaglianza razziale. Nonostante il talento e la versatilità, l’attore finì in rovina anche a causa del maccartismo, in quanto le sue idee di sinistra e le sue amicizie in Unione Sovietica fecero insospettire McCarthy, che gli ritirò il passaporto. Il film di McQueen dovrebbe raccontare tutto questo, ma il progetto sembra ancora in fase embrionale.
Una serie tv. Se il progetto su Paul Robeson sembra ancora tutto da definire, è invece di prossima uscita “Codes of Conducts”, serie televisiva di sei puntate interamente diretta da Steve McQueen. Prodotta dalla HBO, la serie è scritta dallo sceneggiatore di “World War Z” Matthew Carnahan e interpretata da Helena Bonham Carter, Rebecca Hall, Paul Dano e dall’ancora sconosciuto Devon Terrell nella parte del protagonista. La serie racconta di un giovane afroamericano che prova a entrare ed esplorare l’alta società di New York, portandosi dietro un passato piuttosto misterioso.
Da Hunger a 12 anni schiavo. Steve McQuenn è uno dei registi contemporanei più apprezzati internazionalmente, soprattutto tra la critica e gli addetti ai lavori. Tutto ciò grazie a tre film pluripremiati come “Hunger”, “Shame” e “12 anni schiavo”. Il motivo dell’apprezzamento si può forse trovare nella sua precedente carriera come video artista, che influenza anche i suoi film, più attenti all’immagine e al corpo degli attori che alla narrazione. In questo senso, “12 anni schiavo” è in parte un’eccezione, perché la storia assume un ruolo di primo piano. Ma evidentemente il tema forte della schiavitù e alcune particolari scelte di regia hanno comunque colpito pubblico e critica.
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