Psicologia e moda: siamo quello che indossiamo, o indossiamo quello che siamo?
Tv / News - 17 October 2014 16:00
E' inutile cercare di negarlo: la moda influenza incessantemente il nostro modo di essere e di percepirci. Ma siamo noi a dettare le regole o ci limitiamo semplicemente a farci rappresentare dalle ten
Psicologia e moda: quando lo stile diventa fenomeno sociale. “Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso”, diceva un' indimenticata Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada.
Che si sia disposti ad ammetterlo o meno, ogni volta che apriamo l'armadio in cerca del capo più adatto a una determinata circostanza compiamo una scelta, che si traduce in una precisa affermazione fisica e psicologica.
Attraverso il nostro modo di vestire, cioè, noi asseriamo anche il nostro modo di essere. Analizzata sotto questo profilo, la moda diventa una particolare forma di comunicazione, che coinvolge il corpo, i colori, le forme e il linguaggio non verbale, oltre che il rapporto con l'altro.
Perché allora non parlare di psicologia della moda?
Marc-Alain Descamps, filosofo e psicologo francesce, afferma che la moda sia un “fenomeno sovradeterminato che esprime a un tempo l'individuo, la società, l'inconscio e la propria autonoma evoluzione”. Attraverso la moda, l'uomo assolve alla duplice e apparentemente discordante necessità di conformità e novità. Come prodotto della mente umana, la moda è mutevole, volubile, in continua evoluzione. Ma quale direzione prenderà nel prossimo, immediato futuro? Ecco per voi alcune anticipazioni!
Nuovi spunti per la stagione 2014-2015. Le sfilate di New York, Londra, Parigi e Milano hanno parlato chiaro: modelli ispiratori e protagonisti assoluti della prossima stagione saranno le fiabe e la natura. Grandi classici sapientemente reinterpretati dai grandi stilisti di oggi e una scelta cromatica che richiama ai quattro elementi naturali per eccellenza: Terra, Aria, Fuoco e Acqua.
Le linee degi abiti si fanno geometriche, i colori passano dalla monocromia alla fantasia e ai grafismi.
E tra i diversi colori, a spiccare sarà soprattutto il rosa in tutte le sue forme: dalla sfumatura confetto scelta da Gucci alle note più golose di Dior, Chanel e Bottega Veneta, che evocano quasi il gusto dei marshmallow.
Le ultime frontiere dello stile ecofriendly. Per i più sensibili alle esigenze del pianeta, l'ultima tendenza in fatto di moda arriva dalla Germania, anche se pare sia destinata a spopolare anche nel resto del mondo: si tratta della proposta di capi e accessori prodotti esclusivamente con la proteina del latte, la caseina. Particolarmente indicati per peli sensibili e soggette ad allergie, questi particolari capi d'abbigliamento hanno un'altra caratteristica molto interessante: sono assolutamente ecofriendly. Il latte infatti è una materia prima assolutamente pulita e non produce inquinamento, come fanno invece molte delle fibre di origine chimica.
\r\nDimmi come ti vesti e ti dirò chi sei. Se è vero i dettami dell'alta moda seguono imperscrutabili tendenze e mutano incessantemente, è tuttavia altrettanto vero che l'influenza del singolo individuo riesce a dare al concetto di moda ulteriori chiavi di lettura e altrettante declinazioni.
E' il classico “dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei”, e ubbidisce a leggi ben precise.
Karen Pine, psicologa dell'università dell'Hertfordshire, ha pubblicato un libro che parla proprio del modo in cui un determinato outfit sia in grado di modificare non solo il modo in cui veniamo visti dagli altri, ma anche la percezione che abbiamo di noi stessi e la nostra autostima. Secondo i suoi studi, “se si chiede a un ragazzo con la t-shirt di Superman di stimare che peso può sollevare, risponderà con un numero maggiore di un ragazzo che ha una maglietta normale, o persino la stessa maglietta che indossava lui prima”. Allo stesso modo, facendo indossare ad alcune donne prese in esame un camice bianco prima di un test di matematica, queste otterranno risultati migliori di quelli ottenuti indossando una tuta da ginnastica, poiché il loro cervello verrà condizionato dal capo che indossano, e le convincerà di avere le capacità mentali associate a un dottore.
“Questi studi -conclude Karen Pine- confermano che non solo noi siamo quello che vestiamo, ma che DIVENTIAMO quello che vestiamo”.
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