la festa del 1 Maggio e la sua storia: martiri di Chicago
Daily / News - 30 April 2009 10:46
"Spezza il tuo bisogno e la tua paura di essere schiavo, il pane è libertà, la libertà è pane"
Albert R. Parsone, di fronte al tribunale che lo condannava per impiccagione per essere stato a capo del movimento per le otto ore.
Era il settembre del 1866. Dal congresso dell'Associazione internazionale dei lavoratori - la Prima Internazionale - riunito a Ginevra scaturì una proposta concreta: "otto ore come limite legale dell'attività lavorativa". Nel 1866, lo Stato dell'Illinois, approvò una legge che introduceva la giornata lavorativa di otto ore, ma con delle limitazioni che ne impedirvano l'applicazione. L'entrata in vigore della legge era stata fissata per il 1 Maggio 1867 e per quel giorno venne organizzata a Chicago una grande manifestazione. Diecimila lavoratori diedero vita al più grande corteo mai visto per le strade della città americana. Il 1 Maggio 1886 cadeva di sabato - che allora era giornata lavorativa - ma in dodicimila fabbriche statunitensi 400 mila lavoratori scioperarono. Tutto si svolse pacificamente: nei giorni successivi le manifestazioni proseguirono nelle principali città industriali americane. Il lunedì la polizia fece fuoco contro i dimostranti radunati davanti ad una fabbrica per protestare contro i licenziamenti. Ci furono quattro morti.
Per protesta fu indetta una manifestazione per il giorno dopo: mentre la polizia si avvicinava al palco degli oratori per interrompere il comizio, fu lanciata una bomba. I poliziotti aprirono il fuoco sulla folla, si contarono otto morti e numerosi feriti.
Il giorno dopo a Milwaukee la polizia sparò contro i manifestanti (operai polacchi) provocando nove vittime. ll ricordo dei "martiri di Chicago" era diventato simbolo di lotta per le otto ore e riviveva nella giornata ad essa dedicata: il 1 Maggio. Il 20 luglio 1889 il congresso costitutivo della Seconda Internazionale, riunito a Parigi, decise che "una grande manifestazione sarebbe stata organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente i tutti i paesi e in tute le città, i lavoratori avrebbero chiesto alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore".
Era il settembre del 1866. Dal congresso dell'Associazione internazionale dei lavoratori - la Prima Internazionale - riunito a Ginevra scaturì una proposta concreta: "otto ore come limite legale dell'attività lavorativa". Nel 1866, lo Stato dell'Illinois, approvò una legge che introduceva la giornata lavorativa di otto ore, ma con delle limitazioni che ne impedirvano l'applicazione. L'entrata in vigore della legge era stata fissata per il 1 Maggio 1867 e per quel giorno venne organizzata a Chicago una grande manifestazione. Diecimila lavoratori diedero vita al più grande corteo mai visto per le strade della città americana. Il 1 Maggio 1886 cadeva di sabato - che allora era giornata lavorativa - ma in dodicimila fabbriche statunitensi 400 mila lavoratori scioperarono. Tutto si svolse pacificamente: nei giorni successivi le manifestazioni proseguirono nelle principali città industriali americane. Il lunedì la polizia fece fuoco contro i dimostranti radunati davanti ad una fabbrica per protestare contro i licenziamenti. Ci furono quattro morti.
Per protesta fu indetta una manifestazione per il giorno dopo: mentre la polizia si avvicinava al palco degli oratori per interrompere il comizio, fu lanciata una bomba. I poliziotti aprirono il fuoco sulla folla, si contarono otto morti e numerosi feriti.
Il giorno dopo a Milwaukee la polizia sparò contro i manifestanti (operai polacchi) provocando nove vittime. ll ricordo dei "martiri di Chicago" era diventato simbolo di lotta per le otto ore e riviveva nella giornata ad essa dedicata: il 1 Maggio. Il 20 luglio 1889 il congresso costitutivo della Seconda Internazionale, riunito a Parigi, decise che "una grande manifestazione sarebbe stata organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente i tutti i paesi e in tute le città, i lavoratori avrebbero chiesto alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore".
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