Augusto, nella mostra di Roma alle Scuderie esposto anche il Rilievo con cinghialessa
Daily / News - 20 October 2013 10:53
Il “Rilievo con cinghialessa” dalla collezione Grimani è una delle opere esposte in occasione della mostra “Augusto” che celebra i fasti dell’imperatore romano,a 2000 anni dalla scomparsa
Augusto, il personaggio che dopo le lotte interne inaugurò l’Impero si affaccia di nuovo a Roma. Dopo 2000 anni dalla sua morte avvenuta nel 14 d.C., l’imperatore nato sul Palatino nel 23 a.C. si mostra in una serie di opere alle Scuderie del Quirinale, fino al 9 febbraio 2014.
Duecento sono le statue e gli oggetti che ripropongono il suo fasto: l\'Augusto pontefice massimo da via Labicana conservato al Museo Nazionale Romano, e l\'Augusto di Prima Porta dei Musei Vaticani, la statua equestre in bronzo dell\'imperatore restituita dal mar Egeo, il ritratto bronzeo del British Museum.
Dal Louvre di Parigi giunge una selezione del tesoro degli argenti di Boscoreale, nonché cammei di Londra, Vienna e del Metropolitan di New York.
Non manca una ricostruzione di 11 rilievi dell\'edificio pubblico eretto in Campania in memoria di Augusto dopo la sua morte, dove è narrato lo scontro navale della battaglia di Azio che nel 31 a.C. concluse la guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio sancendo il trionfo del princeps. Tra le altre opere emerge il “Rilievo con cinghialessa” dalla collezione Grimani, la Testa di Ulisse con molta probabilità appartenente al gruppo dell\'accecamento di Polifemo, la Statua virile come Hermes, il Busto di M. Vipsanius Agrippa, la Statua togata di Augusto del tipo Prima Porta con il capo velato,
Gli incontri invece permetteranno di ampliare la visione sul personaggio che - da figlio adottivo e pronipote di Cesare, con nome di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto - dominò per quaranta anni estendendo l’Impero al bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia, al Maghreb, alla Grecia, alla Germania. Si va da Eugenio La Rocca - che ha progettato la mostra - il quale introdurrà su “La Roma augustea”, ad Alessandro Schiesaro con “Augusto e i poeti”, da Alessandro Viscogliosi con “Il potere dell\'architettura, l\'architettura del potere” a Giovanni Brizzi con “Augusto pop: il topos imperiale e le sue sopravvivenze”.
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