L'unicorno: cosa simboleggia l'animale che potrebbe esistere davvero

Daily / Editoriali - 28 July 2020 15:00

L'unicorno tra storia, arte, scienza e merchandising

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Film 12 Strong

L'unicorno è una creatura mitologica, dotata di poteri magici. Simboleggia la purezza, la nobiltà e la saggezza. Nel medioevo è simbolo di invincibilità. Secondo la leggenda è attratto dalle vergini come i marinai dal canto delle sirene.

Descritto nei Bestiari medievali, in quello di Leonardo da Vinci è descritto come “L’alicorno, ovvero unicorno, per la sua intemperanza e non sapersi vincere, per lo diletto che ha delle donzelle, dimentica la sua ferocità e salvatichezza; ponendo da capo ogni sospetto va alla sedente donzella, e se le addormenta in grembo; e i cacciatori in tal modo lo pigliano”.

Umberto Eco, invece, nel romanzo Il nome della rosa lo descrive in questi termini: "Ma l’unicorno è una menzogna? È un animale dolcissimo e altamente simbolico. Figura di Cristo e della castità, esso può essere catturato solo ponendo una vergine nel bosco, in modo che l’animale sentendone l’odore castissimo vada ad adagiarle il capo in grembo, offrendosi preda ai lacciuoli dei cacciatori".

Mentre J. K Rowling fa dire al centauro Fiorenzo, il quale salva Harry Potter dalle grinfie di Lord Voldemort, in Harry Plotter e la pietra filosofale: "Soltanto uno che non ha niente da perdere e tutto da guadagnare commetterebbe un delitto del genere. Il sangue dell'unicorno ti mantiene in vita anche se sei a un passo dalla morte; ma il prezzo da pagare è tremendo. Poiché hai ucciso una cosa pura e indifesa per salvarti, dall'istante che il sangue tocca le tue labbra non vivrai che una vita a metà, una vita maledetta".

Perché, dunque, l'unicorno continua ad affascinare i sogni dell'umanità e in che modo è cambiata la percezione di questa creatura magica nel tempo?


L'unicorno: cosa simboleggia l'animale che potrebbe esistere davvero - immagini

La scienza ha unanimemente affermato che l’unicorno, l’animale fiabesco raffigurato in svariate opere d’arte ed altrettanti film, non è mai esistito. Tuttavia dopo alcuni ritrovamenti di corni che appunto parevano di unicorni, la scienza si è posta ulteriori interrogativi. In almeno un caso il corno ritrovato non era di unicorno ma apparteneva al teschio di un cervo con una deformazione delle corna, mentre alcuni scienziati sono giunti a considerare la teoria che l’unicorno è realmente esistito. Esattamente. Non si trattava di un animale dalle forma di un cavallo e con poteri magici, ma piuttosto di un grosso mammifero della forma di un rinoceronte con ammasso di pelliccia e gobba prominente vissuto in Siberia più di trecentomila anni fa. Da qui a mettersi il cuore in pace ce ne passa, quando si è esposti a continui ritrovamenti. Fino appunto ad arrivare al 2016, quando un nuovo gruppo di scienziati ha ritrovato un teschio perfettamente conservato nella regione del Kazakistan e risalente a circa trentamila anni fa, sempre di una specie di rinoceronte e non di cavalli mitologici, denominandolo Elasmotherium sibiricum.

Il business degli unicorni

Difficile stabilire il business che ruota attorno agli unicorni. Da qualche anno sono i simboli più cercati dai bambini, proprio perché rappresenta qualcosa che vorremmo esistesse. Provate a dire ad un bambino che l'unicorno non esiste in natura, e lui risponderà: “Certo che esiste”.
Riguardo al merchandising, basta andare su Amazon e scoprire che per l’accappatoio Doctor Unicorn si hanno 4.312 commenti, per il modellino in plastica che cammina 2.197. Seguono borse, braccialetti, peluche, tatuaggi, pigiami, tatuaggi, coperte, scarpe, t-shirt, ombrelli, decorazioni per pareti, ciondoli, galleggianti, irrigatori, set di gioielli, set di animali, leggings, mascherine, tute da colorare, peluche giganti, calzini. Facendo un paragone con i merchandise del film Frozen (2012) che si aggirava su 1 miliardo di dollari, che va raddoppiato con Frozen 2, possiamo stimare che quello degli unicorni sia simile o superiore, non essendo collegato ad un solo personaggio filmico legato a un dato periodo: per il costume di Frozen si hanno su Amazon solo 1,875 commenti.

Gli unicorni tra arte e storia: i suoi simboli

Tra i dipinti più famosi con l'unicorno raffigurato, c'è quello della Dama con Liocorno di Raffaello Sanzio. Realizzato tra il 1505 e 1506, il dipinto è conservato nella Galleria Borghese a Roma.

Raffaello lo concepisce a 22 anni. Il ritratto è uno dei suoi primi lavori e ricorda da vicino La dama con l'ermellino di Leonardo. La dama di Raffaello è ritratta in primo piano, con una generosa scollatura che mette in risalto un gioiello importante di rubino e perla.

La scelta dell'animale, simbolo di purezza, diverge nei due artisti: l'unicorno per Raffaello, l'ermellino secondo Leonardo da Vinci - nel Bestiario Leonardo descrive l'unicorno, lo ricordiamo, come una creatura intemperante, temporaneamente docile solo in presenza di una vergine.

Invece Raffaello assurge a simbolo di purezza proprio l'unicorno, protetto nel grembo della dama vergine: gli storici attribuiscono l'identità a Giulia Farnese, bionda e bellissima - raccontano le cronache del tempo. Talmente bella, da spalancare le strade del potere e della ricchezza al casato grazie al dono di madre natura.

L’unicorno sembra accomunare artisti di ogni generazione in relazione alla sua primordiale caratteristica di purezza ed onestà, un simbolo che ha animato la passione di molti cuori. Un simbolo effigiato anche in una antica moneta medievale denominata Testone dell’unicorno e coniata nella zecca di Parma per volere del duca di Parma e Piacenza Ranuccio II Farnese, dove nel retro l’unicorno veniva raffigurato mentre scacciava i serpenti dalle acque. Alcuni storici ipotizzano che questa moneta venne coniata in onore dei soldati inviati ad aiutare Venezia contro la minaccia rappresentata dai turchi. L’unicorno quindi come simbolo della potenza del soccorso ducale che scaccia i nemici, rappresentati come serpenti, liberando le acque infestate della città. Una suggestiva simbologia che dalla storia e dalla numismatica passa ad invadere anche oggetti più moderni, realizzati dalla moda ed indossati da molti giovani o meno giovani. Un simbolo che ha avuto una diffusione molto colorata nella moda, nei giochi ed in molti altri contesti, non soltanto per la sua natura mitologica, che oggi la storia tenta di spiegare mediante la mappatura del dna del rinoceronte siberiano, ma soprattutto grazie alla sua natura di purezza, castità ed onestà. Una limpidezza ed una potenza amata e ricercata.

Le origini dell’unicorno fantastico sono attribuite ad una vasta regione tra India e Cina, dove veniva denominato K’ilin un animale magico come sono considerate anche la fenice la tartaruga ed il drago, salvo poi essere sostituito dalla tigre. Probabilmente anche questa connaturazione ha contribuito alla diffusione del simbolo. Un simbolo di virtù e saggezza che si sospetta sia cominciato con lo storico greco Eliano vissuto nel terzo secolo A.C. e che sembra conoscesse il rinoceronte con l’unicorno frontale e che poi divenne simbolo di saggezza e purezza.
Un simbolo magico, dunque, che potrebbe affondare la sua origine nell’esoterismo mentre si ricerca la sua reale esistenza storica.

E il futuro degli unicorni? È longevo, dato che in finanza il termine è usato per descrivere una società start-up valutata per oltre 1 miliardo di dollari: l’appellativo è stato coniato nel 2013 dal venture capitalist Aileen Lee, scegliendo l'animale mitico per rappresentare la rarità statistica di tali iniziative di successo. “Decacorn” è usato per le aziende con oltre 10 miliardi di dollari, mentre ”hectocorn” per quelle di oltre $ 100 miliardi. Secondo Google, c'erano 465 unicorni ad aprile 2020: i più grandi includevano Ant Financial, DiDi, Airbnb, Stripe e Palantir Technologies. ìLyft è il decacorno più recente che si è trasformato in una società pubblica.
Per i suoi prodotti, l’azienda di gelati Baskin-Robbins ha lanciato Unicorn Creature Creation ™, una ciotola di snack sormontati da un maestoso corno di cioccolato bianco e un “dolce sorriso” (così recita il comunicato stampa); Lip Mermaid Cosmetics ha lanciato il lucidalabbra opaco con forme glitterate come unicorni e farfalle; l’app Dreame, che ha come simbolo un unicorno è una piattaforma di lettura per adolescenti e giovani adulti che ha superato i 100 milioni di download; la LEGO ha lanciato da poco Dark Unicorn, piastrelle per bambini che facilitano l’apprendimento; l’azienda di giocattoli Zuru ha prodotto 5 Surprise Unicorn; la sit-com The Unicorn - su un padre vedovo che si rimette in cerca di nuove avventure - va in onda sulla CBS ed è conferma per una seconda stagione.

Ad ottobre sarà lanciato l’oggetto da collezione Deadpool x Unicorn in quantità limitata presso gli store Walmart, ispirandosi all’eroe Marvel. D’altronde, è motivo di prestigio riuscire a possedere un unicorno. Lorenzo il Magnifico pagò 6.000 fiorini per possedere uno di quei corni; Papa Giulio III 90.000 corone, la Repubblica di Venezia sborsò 30.000 ducati.
Nel 1533 Clemente VII ne offrì uno a Francesco I; Mazzarino ne possedeva due, uno dei quali era lungo 213,36 centimetri e valeva 2.000 sterline. Ma il più bello è quello che il califfo Haroun Al Rashid regalò a Carlo Magno: correva l'anno 802.



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