L'E3 2021 è
ormai finito da una manciata di giorni, lasciando con sé molto poco
in termini di momenti e titoli da ricordare, con conferenze al di
sotto delle aspettative. L'unica ad aver presentato un evento di alto
livello, uno dei migliori negli ultimi anni, è stata Microsoft,
che ha unito i suoi nuovi team di Bethesda alla divisione Xbox.
Durante il meeting, durato poco meno di novanta minuti, sono stati
presentati 30 giochi totali, con ben 27 disponibili dal day
one su Game Pass, che si configura (ancora una volta) come il
modo ideale di fruire i videogiochi nel prossimo futuro.
Il gioco che più
di tutti ha sorpreso, in quanto non anticipato nei mesi precedenti e
per un livello di cura tecnica fuori parametro, è stato
Forza
Horizon 5, il racing a mondo aperto di
Playground Games.
La software house si è affermata nell'ultimo lustro come uno dei
team più talentuosi all'interno dei Microsoft Games Studios, tanto
da aver raddoppiato il numero di dipendenti in vista del futuro
reboot di Fable, che sfrutterà (molto probabilmente) la tecnologia
grafica mostrata nello showcase di ieri. Partiamo proprio dal livello
tecnico di Forza Horizon 5, dove molte parole del creative director
del gioco si sono concentrate: i dettagli dello scenario, dalle rocce
agli alberi, dai cactus del Messico agli edifici dei villaggi, ogni
elemento principale della scena sfrutta la nuovissima tecnologia
della
fotogrammetria, ricavata da foto in altissima
risoluzione della realtà e rimodellate poi all'interno del motore
grafico di gioco. Il risultato è un livello di fotorealismo estremo,
con scenari che sembrano usciti da un open world marcatamente next
gen: da un campo largo o da un primo piano, escono all'improvviso le
macchine, una testimonianza di come il mondo di gioco sia reale e
tangibile.
La serie Horizon è
una declinazione aperta ed
arcade del mondo racing, con un
sistema di guida soddisfacente ma molto più permissivo del
Motorsport; la stessa vena più giocosa si rispecchiava nella palette
cromatica e nei colori, più saturi rispetto alla realtà. Il nuovo
motore grafico, grazie anche al ray tracing, alla
nuova
sensazionale illuminazione e alla fotogrammetria, ci consegna
adesso un prodotto dotato di un impatto vicinissimo al fotorealismo,
un netto stacco rispetto alla passata generazione. La resa delle
macchine è come sempre altissima, con nuovi modelli e la consueta
pletora di
centinaia di macchine, con cui sfrecciare nei vari
paesaggi offerti dalla nuova ambientazione del
Messico. Si
passa così da piccoli villaggi a lunghe distese fatte di sabbia e
cactus, montagne rocciose, fiumi e foreste, vulcani, lunghe strade
perse nel deserto e con tempeste di sabbia in arrivo. Una grande
varietà resa in maniera impeccabile dal motore grafico e che,
nuovamente, sfrutterà le
stagioni variabili, feature
introdotta nel quarto capitolo e che rimane ancora oggi un unicum nel
mondo videoludico. Il festival e la progressione, scandita da eventi,
sfide, gare, derapate, sprint e una cornucopia di contenuti è unita
anche ad una componente online rafforzata, con nuove possibilità di
condivisione con i nostri amici: cooperazione per abbattere delle
pignatte e l'introduzione dello Stadio, il nostro laboratorio
virtuale dove creare e personalizzare il gioco, plasmando e
modificando vari parametri di gameplay.
© Riproduzione riservata