The Division 2, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 22 March 2019 14:00

Gli agenti della Divisione a Washington DC

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Film Dark Crimes

The Division 2 è il looter shooter sviluppato da Massive Entertainment e pubblicato da Ubisoft, lo sparatutto in terza persona basato sul costante miglioramento del nostro equipaggiamento e sulla cooperativa online fino a 4 giocatori. L’anima del titolo, che riprende la struttura e le meccaniche del primo episodio, si presenta com il game as a service più completo sul mercato, solido, trasbordante di contenuti sin dal lancio, un’offerta che surclassa in termini strutturali quanto visto nei giochi della stessa tipologia, tra cui il recente Anthem. I contenuti in costante aggiornamento, la presenza di una storia che, una volta terminata, apre il mondo di gioco all’Endgame, con una nuova fazione e la Zona Nera, configurano The Division 2 come uno dei titoli più ricchi, densi e abbondanti di attività da svolgere. 

MI CHIAMI IL PRESIDENTE

Gli Stati Uniti sono ormai al collasso strutturale, dopo l’epidemia che ha decimato la popolazione durante l’ultimo Black Friday, con milioni di morti e centri di quarantena e soccorso sparsi per le strade. Il caos ha preso il sopravvento, portando New York sull’orlo del baratro, una fine tamponata dalla Divisione, un task force capace di ristabilire un’apparente ordine all’interno della città. Sono passati sette mesi dagli eventi del primo episodio, con la trama ora ambientata a Washington DC, che vive una lenta e difficile riorganizzazione, minacciata da fazioni e gruppi di estremisti. L'epidemia scatenata dal Veleno verde, che si è diffusa durante il passato periodo natalizio, ha lasciato la capitale americana addobbata a festa, con una natura che ha tuttavia iniziato a prendere il sopravvento di strade e zone abitate. Il nostro compito, da sceriffo della Divisione, è quello di riconquistare le zone calde della città, potenziando avamposti e mettendo in sicurezza i quartieri cittadini. Ad approfondire il background narrativo troviamo, come collezionabili, documenti e articoli sparsi per la mappa, oltre alla presenza degli Echo, ricordi attivabili dal nostro personaggio che permettono di vedere, in forma stilizzata, quanto successo in passato in quella determinata area di gioco.

The Division 2
The Division 2 è uno sparatutto in terza persona open-world, ambientato in una mappa liberamente esplorabile condivisa con altri giocatori online, riempita da una quantità impressionante di missioni, rifugi e avamposti da conquistare, progetti, reclutamento dello staff e attività secondarie. La struttura rimane quella del primo capitolo, potenziata dopo svariati aggiornamenti e capace di raggiungere una solidità strutturale notevole, candidandosi come il miglior titolo all’interno della sua categoria. La progressione parte dal nostro quartier generale, la Casa Bianca: da qui dovremmo trovare altri agenti e organizzare la gerarchia cittadina, ora priva del suo Presidente, deceduto per infarto nei giorni immediatamente precedenti al nostro arrivo. Il gioco ruota attorno ad una componente da gioco di ruolo estremamente marcata, con un loot dei nemici valido e convincente, che permette di accrescere e potenziare il nostro personaggio. Dal punto di vista ruolistico, infatti, The Division 2 è una vera e propria cornucopia di contenuti, fatto di abilità attive e passive, equipaggiamento, creazione di oggetti e potenziamento costante del nostro personaggio. Ogni oggetto recuperato (o comprato) ha differenti statistiche e possibilità di modifiche, legate al valore Raro, Comune, Leggendario o Esotico. L’indole altamente tecnologia della Divsione permette lo sblocco e utilizzo di differenti gadget, dal drone alla bomba a ricerca, con una crescita che passa dal completamento delle missioni della storia, insieme a quelle legate alla tecnologia Shade e da tantissime attività secondarie, che permettono di potenziare i vari avamposti e sbloccare ulteriori attività. Una volta superate le prime missioni, infatti, si viene letteralmente travolti da una quantità soverchiante di contenuti, che assicurano una longevità estremamente elevata al titolo, insieme ad un Endgame in cui si sbloccano nuovi nemici e la Zona Nera, cuore pulsante dell’esperienza più hardcore, un misto tra PvP e PvE, che mette di fronte giocatori umani contro altri comandati dall’IA. Proprio per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, The Division 2 è uno dei giochi più evoluti della generazione, con nemici particolarmente reattivi ed efficaci, che si muovono da riparo a riparo, effettuando fuoco di soppressione e lanciando sovente le granate. In virtù di tale complessità, il gioco è principalmente basato sulla cooperativa, per un massimo di quattro giocatori, che possono ritrovarsi anche attraverso il matchmaking. Oltre ad elevare esponenzialmente il divertimento, giocare in squadra è fondamentale nelle attività e missioni più avanzate, con una mole di nemici e situazioni di accerchiamento, che richiedono una strategia e organizzazione propria di un team composto da più persone.
A SPASSO PER WASHINGTON DC

La nuova ambientazione della città di Washington, seppur meno evocativa ed ispirata rispetto all’iconica New York natalizia del primo capitolo, riesce nell’intento di ricreare una metropoli viva, pericolosa, ricca di eventi e missioni da affrontare. L’aspetto tecnico, problematico durante la beta, ha avuto un netto miglioramento, in termini di dettaglio e pulizia: The Division 2 si presenta ora come un titolo graficamente piacevole da vedere, con condizioni meteorologiche e ambientali dinamiche, impreziosite dall'ottima implementazione dell’HDR. Le sezioni all’aperto alternano paesaggi dal forte impatto scenico, nei luoghi di maggior prestigio della città, ad altri leggermente sottotono, con alcuni piccoli difetti di caricamento di texture e oggetti. Le sezioni al chiuso, invece, brillano per fotografia e riproduzione scenica, per un quadro complessivo ben riuscito, con una Washington DC fedele ed estremamente vicina all’originale, seppure qui ricreata in un contesto post-apocalittico. I monumenti e le zone cittadine di maggior richiamo sono segnalati da un apposito tasto, con cui possiamo avere una panoramica più precisa e inquadrata dell’attrattiva. Il lavoro nel ricreare la capitale americana, come da tradizione nei giochi Ubisoft, è sempre preciso e scrupoloso, unito ad un’ottima gestione delle luci nelle differenti condizioni ambientali, tra pioggia, nebbia, ciclo giorno-notte ed effetti particellari. Tornano le tantissime personalizzazioni legate all’equipaggiamento e un editor del personaggio più variegato e profondo rispetto al primo capitolo, con una scelta più ampia e soddisfacente per il nostro alter-ego (finalmente la barba lunga!).

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