Recensione del film 'Person to Person', l'intreccio delle vite apprezzato dalla critica

Cinema / Recensione - 09 August 2017 08:00

"Person to Person" è il film commedia apprezzato dalla critica statunitense, distribuito da Magnolia Pictures. Mauxa l'ha visto in anteprima.

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Person to Person è il film di Dustin Guy Defa nelle sale statunitensi, su come si incrocino le vite dei giovani newyorkesi. Il film è anche disponibile nei canali on-demand.

Un precoce ragazza, Wendy (Tavi Gevinson, "Non dico altro") esplora la sua sessualità; Claire (Abbi Jacobson, già vista nella serie tv "Broad City") fa il colloquio per un lavoro come giornalista: il suo capo Phil (Michael Cera, "Arrested Development") la introduce nella sua passione per la musica metal, tanto che lui suona il basso in una band.

Bene (Bene Coopersmith) riceve una telefonata che lo informa che una registrazione rara di jazz, “Charlie Parker: Bird Blows the Blues” è in vendita e si presenta per incontrare il proprietario.

Claire è una ricercatrice, sta cercando una proroga dimensione: e se in un giornale pare aver una tranquillità, ciò si scontra con le dinamiche redazionali. Infatti alla notizia di un caso di un suicidio che potrebbe rivelarsi un omicidio, lei si trova convinta nell’inchiesta. Il lavoro comincia a diventare scomodo, e lei comincia a comprendere che questo impiego non è quello che desidera. Deve così confrontarsi con le informazioni sillabate di uno stoico a orologiaio (Philip Baker Hall).

I prolissi dialoghi di “Person to Person" non aiutano troppo l’evoluzione della storia, perché fanno emergere delle sotto-vicende he vengono alluse e non mostrate. Così anche la faccenda dell’omicidio non assume un’importanza specifica, non si scorge nessun cadavere: ma era forse questo l’obiettivo del film, quello di mostrare come le varie incombenze quotidiane ci facciano poi sviare dai nostri propositi.

Così anche le delusioni quotidiane s’insinuano nei propositi: Bene scopre che la registrazione comprata è un falso, pur se il venditore cerca di convincerlo che non è così. Claire lascia il suo lavoro, Wendy non prende la metro e torna al parco, fissando una pozzanghera con un’inquadratura che resta impressa per l’intensità con cui si fonde con lo sfondo autunnale.

La critica ha infatti apprezzato il ritmo del film, con un senso finale che diventa molto più che la somma delle sue parti (Indiewire), amplificando i piccoli dettagli e le tensioni emotive che nei film indipendenti si disperdono (The Hollywood Reporter), anche se avrebbe potuto essere più maledetto (Variety).

L’incrociarsi delle vite è il tema del film, “un’opera di ensemble dove tutto non si connette necessariamente. L'idea di fare film diversi in un film, usando toni diversi e persone completamente diverse, cercando di farle funzionare” ha affermato il regista Dustin Guy Defa che realizzò un cortometraggio su questo argomento, poi divenuto “Person to Person”.

Questo mosaico pare lo stesso in cui ci si può imbattere in una città poliedrica come New York, raffigurando così anche una metropoli pervasa di promesse e rapide delusioni. "Ho vissuto a New York per un po 'di tempo - ha detto l’attrice Abbi Jacobson - e nel film ho ritrovato le stesse dinamiche”.

© Riproduzione riservata



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