Recensione Biancaneve: il film all'insegna del politicamente corretto

Cinema / Recensione - 19 March 2025 14:45

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Biancaneve è il nuovo film di animazione della Disney presentato in anteprima mondiale a Los Angeles il 15 marzo. La pellicola, diretta da Marc Webb e prodotta dalla Disney, è il remake del classico Disney del 1937.

Con Rachel Zegler nel ruolo della protagonista e Gal Gadot nei panni della Regina Cattiva, questa versione è stata al centro di numerose polemiche per le sue scelte progressiste e per il suo messaggio che punta all’accettazione delle diversità e all’inclusione.

Il film, già presentato in anteprima stampa in Italia a Milano, uscirà nelle sale italiane il 20 marzo. 


Trama del nuovo film di Biancaneve

La nuova versione del classico Disney offre una reinterpretazione più moderna di Biancaneve, trasformandola da una ragazza timida e remissiva a donna determinata a costruire la propria identità al di là delle convenzioni di genere.

Il suo obiettivo non è più semplicemente attendere il risveglio grazie al bacio di un principe, che in questo film viene quasi eliminato, ma affermarsi come leader e diventare regina.

Pur introducendo questi cambiamenti, il film mantiene infatti intatto il conflitto centrale tra Biancaneve e la Regina Cattiva, con la celebre mela avvelenata e un percorso di crescita che la porterà a conquistare la propria indipendenza e libertà. 


Cast di Biancaneve

Rachel Zegler, già nota per il ruolo di Maria in West Side Story di Spielberg, interpreta Biancaneve, offrendo una versione più moderna e decisa della protagonista. Gal Gadot, la carismatica interprete di Wonder Woman, interpreta la Regina Cattiva, uno dei punti di forza del film. La sua performance elegante e spietata è stata molto apprezzata. Martin Klebba, attore e stuntman americano è Brontolo, l’unico nano della versione originale a comparire nel film. 

Polemiche e controversie 

Il film, fin dalla sua sceneggiatura, è stato al centro di numerose controversie, motivo che ha portato la Disney a rimandare più volte l’uscita del film. Il film infatti è una rielaborazione moderna e progressista della storia e degli interpreti originali, dove alcuni elementi della storia originale sono stati cambiati, a volte in maniera forzata, per rispecchiare i valori più moderni di inclusività, rispetto della diversità e superamento delle differenze di genere.

L’attrice di origine colombiana ha diviso il pubblico proprio per la scelta di affidare il ruolo di protagonista ad un’interprete latina. L’attrice oltre a non incarnare i dettami della fiaba originale dove è descritta con la pelle “bianca come la neve”, è una donna moderna e progressista che vuole affermarsi nel mondo in cui vive. Alcuni critici hanno criticato questa scelta, mentre altri l’hanno vista come un passo verso l’inclusività e l’emancipazione femminile. Zegler, intervistata a questo proposito, ha definito il film del 1937 “datato” e ha sottolineato che la sua versione di Biancaneve sarà incentrata sulla sua crescita personale e non sulla storia d’amore con il Principe azzurro. Ovviamente queste affermazioni hanno contribuito ad alimentare le polemiche di chi considera questo remake come una distorsione senza senso della fiaba originale.

Eliminazione del Principe e del famoso bacio

Gli stravolgimenti della fiaba non si fermano a Biancaneve. Nel film non c’è il classico bacio che risveglia Biancaneve, visto che tecnicamente è un bacio per il quale non è stato chiesto il consenso, anche se nella fiaba classica è una delle parti più romantiche della storia. Altro punto controverso è legato alla scelta della Disney di non rappresentare i nani come nel classico animato, preferendo creare creature digitali per evitare stereotipi ed evitare polemiche sulla disabilità. La scelta però ha avuto l’effetto contrario visto che molti attori affetti da nanismo si sono lamentati per la perdita di opportunità lavorative. 

Accoglienza della critica

Il film, nonostante i pregiudizi legati ai numerosi cambiamenti della storia per modernizzarla, è stato in generale accolto con commenti positivi dalla stampa presente alle anteprime. Questo grazie alle musiche particolarmente coinvolgenti, all’abilità canora di Rachel Zegler e alla profondità interpretativa di Gal Galot che è riuscita a rendere in maniera mirabile il personaggio della Regina Cattiva.

Nonostante questo, rimangono però numerosi dubbi su questa nuova rivisitazione dell’impianto narrativo che ha diviso la stampa e la critica presente agli eventi di anteprima. Se da un lato alcuni critici hanno apprezzato la svolta progressista della storia, dall’altro c’è chi ritiene che queste modifiche rappresentino un eccessivo allontanamento dall’originale, dettato dal cosiddetto “politicamente corretto”, che in molti punti risulta forzato e rischia di snaturare la fiaba classica.

© Riproduzione riservata


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