Mad Max: Fury Road recensione film, Tom Hardy in fuga nella terra desolata

Cinema / Recensione - 14 May 2015 19:00

Mad Max: Fury Road, George Miller ritorna dopo trent'anni nel mondo distopico creato da lui stesso nel 1979, con una nuova adrenalinica avventura in compagnia del rude Tom Hardy e della bella imperatr

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Mad Max: Fury Road film diretto e sceneggiato da George Miller, reboot della trilogia cinematografica interpretata da Mel Gibson iniziata nel 1979 con Interceptor (Mad Max), continuata nel 1981 da Interceptor - Il guerriero della strada (Mad Max 2: The Road Warrior), e conclusasi nel 1985 con Mad Max - Oltre la sfera del tuono (Mad Max Beyond Thunderdome). Il film è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2015.

Mad Max: Fury Road trama. In un futuro distopico, in cui la società è caduta sotto il controllo di folli criminali, dove le risorse alimentari scarseggiano e il petrolio è diventato una materia di incredibile valore, vive Max Rockatansky, ex-poliziotto che dopo la morte di moglie e figlia vive problemi di natura psichica. Catturato da un perfido tiranno di nome Immortan Joe, l’uomo si ritrova ad essere usato come “sacca di sangue” da un guerriero malato, deciso a portarlo con se anche nella sua prossima missione: inseguire l’imperatrice Furiosa, rea di aver sottratto a Immortan Joe cinque delle sue più fertili donne. Max riesce però a fuggire, ritrovandosi - fianco a fianco con Furiosa - alla guida di un blindato da combattimento, braccati da tre armate, in direzione di una presunta Terra Verde. Ma la strada per la salvezza sarà piena di scontri, pericoli e scelte complicate.

Mad Max: Fury Road recensione. Il tempo passa inesorabile per tutti, ma trent’anni di pausa sembrano aver fatto molto bene a Mad Max; nato nel ’79 da una piccola produzione australiana, da anni si attendeva con ansia l’uscita dell’ultimo capitolo di quella che ormai si può considerare una tetralogia. Le cose sono decisamente cambiate rispetto la prima pellicola, non solo sul piano narrativo, ma anche dal lato economico: oggi George Miller ha potuto disporre di qualcosa come 150 milioni di dollari, per realizzare quello che si potrebbe rivelare il film d’azione più acclamato dell’anno. Il marchio di fabbrica è sempre lo steso: inseguimenti mozzafiato a più non posso e un antagonista di una malvagità (e bruttezza) indefinibile. Il ritmo è forsennato, per le due ore totali di proiezione i momenti di “godibile tranquillità” sono appena due, di breve durata, di cui il primo giunge solo dopo la prima mezz’ora; la componente rock è assai evidente, non solo per la presenza di un carro armato dotato di tamburi e chitarrista pazzo, ma anche dalla presenza scenica degli antagonisti: Immortan Joe sembra uscito da una band heavy metal anni ’80. La velocità d’azione si adatta perfettamente alle esigenze del pubblico contemporaneo, sempre più alla ricerca di titoli carichi di adrenalina e colpi di scena (e tanto sangue), facilmente reperibili in questo film, definibile - con le debite proporzioni - un Fast and Furious post-apocalittico. Ma c’è anche molto di più, e questa è la grande sorpresa. Per quanto rappresenti un chiaro prodotto del cinema blockbuster, il film gode di incredibili peculiarità stilistiche e tecniche, tra le quali una fotografia avvolgente e dinamica, con inquadrature a metà tra il trash tarantiniano e i western cult degli anni ’60. Lo sguardo del regista è sempre cinico e distaccato, mai ruffiano; le atrocità esistono e colpiscono in maniera indiscriminata, nessuno ne è immune, bisogna essere disincantati: ed è proprio il protagonista che ce lo dice chiaro e tondo: “la speranza è un errore”. Per quanto la trama non sia il punto di forza, diventa quasi superflua visto l’alto contenuto emotivo messo in gioco e il fascino del mondo distopico. Si rivela vincente anche la scelta di affiancare Tom Hardy e Charlize Theron, il primo rude e taciturno, la seconda bella e mascolina, con un braccio meccanico e tanta grinta. Ed è proprio quest’ultima l’eroina morale del film, colei che mette realmente in moto la storia, l’imperatrice che vuole rovesciare lo status di vittime predestinate delle donne, oggetto nelle mani di uomini terribili. Non a caso la sfida finale sarà una conflitto di genere, che vedrà la voglia di redenzione e libertà femminile contro lo sfruttamento maschile: uno scontro epico.

Mad Max: Fury Road cast. Tom Hardy (Il Cavaliere Oscuro, Child 44) è Max, mentre il premio Oscar Charlize Theron (Monster, Prometheus) impersona l’imperatrice Furiosa. Nicholas Hoult (X-Men: Giorni di un Futuro Passato) interpreta il guerriero Nux, e Hugh Keays-Byrne (già antagonista nel primo Mad Max) veste i panni del terribile Immortan Joe. Piccolo ruolo anche per Megan Gale (Vacanze di Natale 2000).

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