Greedfall, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 15 September 2019 11:00

L’action RPG tra fantasy e XVII secolo

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Greedfall è il gioco di ruolo action sviluppato da Spiders, autori di Technomancer, e pubblicato da Focus Home Interactive, un GDR occidentale che unisce immaginario del XVII secolo a componenti ed elementi fantasy. Il team di sviluppo ha lavorato molto sulla caratterizzazione del mondo di gioco, un connubio visivo originale e poco esplorato, proponendo un titolo complesso e profondo, seppure minato da una certa legnosità e difficoltà nella parte action del sistema di combattimento.

Greedfall
La trama di Greedfall è ambientata in un XVII secolo alternativo, dove la malattia Malicore sta piagando l’Europa e la nostra nazione, la Serène, tra degrado, fame, cadaveri e cittadini allo stremo. Dall’altro lato abbiamo la colonizzazione dell’isola principale del gioco, Teer Frade, dove intrighi, complotti e una guerra civile stanno rapidamente trasformando l’equilibrio politico e sociale. La componente narrativa è ben sviluppata, profonda e dalle diverse sfaccettature, con due strade narrative che si intrecciano e articolano nell’ammaliante universo ideato da Spiders. Il fascino del titolo risiede proprio nella commistione tra realtà e fantasia, con una particolare cura e ispirazione in alcune scelte stilistiche: le armature dei soldati si rifanno ai Conquistadores del XVII secolo, con una contaminazione di equipaggiamento mutuato dalla Francia e dall’Inghilterra del periodo storico corrispondente. Lo stesso discorso può essere fatto per quanto riguarda la popolazione dell’isola di Teer Frade, invasa dalle armi come lo furono i nativi americani nel XV secolo, e a cui si avvicinano per diverse caratteristiche. Il sottostrato sociale e politico può essere poi approfondito, in maniera molto virtuosa, grazie a missioni secondarie ben scritte, che ampliano e arricchiscono il backgorund narrativo, una caratteristica spesso assente negli open-world, che si fregiano di fetch quest poco interessanti e che funzionano da mero riempitivo. Nel GDR di Spiders, invece, le secondarie attivano meccanismi di fiducia e scoperta del passato dei nostri alleati, per una trama che scava in profondità nell’universo, reale e mitologico, delle terre di Greedfall.
Greedfall è un GDR occidentale solido e profondo, con una crescita del personaggio curata e, soprattutto, nella gestione delle quest, con un carnet di scelte che possono modificare in maniera sostanziale approccio e conseguenze sul breve-medio termine. La crescita del personaggio è complessa, divisa tra abilità, attribuiti e talenti, e si riflette sul gameplay, con possibilità di evitare lo scontro diretto grazie al nostro carisma e arte oratoria, una caratteristica estremamente interessante che può impattare direttamente sul modo di affrontare qualsiasi missione. Ogni pezzo di equipaggiamento può essere modificato e personalizzato, con influenze sulle statistiche e sull’aspetto estetico, che cambia quindi a seconda di ciò che scegliamo. Il sistema di combattimento unisce due anime, quella action e l’altra prettamente gestionale, con una pausa tattica che viene in soccorso del giocatore in più di un’occasione, specialmente alle difficoltà più elevate. I pattern di attacco sono basati sulle armi da mischia e dalla distanza, con parata, schivata e incantesimi; dove il gioco soffre, tuttavia, è proprio nella componente action, con una legnosità nei movimenti e nelle animazioni che rende poco piacevole, e soddisfacente, sferrare i colpi in tempo reale. In tal caso provvidenziale è la possibilità di andare in pausa tattica, che permette una gestione più rilassata e precisa delle nostre azioni, con ordini dati al nostro personaggio e al party di combattimento. La grafica di Greedfall rappresenta un mondo intrigante, sfaccettato, unico, fatto di inganni e sofferenze, lotte e giochi di potere, un universo decadente dotato di un particolare fascino, tra centri abitati, scorci naturali e mostri, unendo realtà e finzione. La natura sandbox permette la possibilità di esplorare la mappa di gioco, seppure con alcune limitazioni che non permettono a Greedfall di essere un open-world a tutti gli effetti, con tesori e segreti da scoprire, oltre ad un background narrativo da approfondire proprio attraverso la nostra presenza nel mondo di gioco. Il design rimane quindi ricercato e dalla particolare ispirazione al XVII secolo, con venature fantasy ad arricchire la viva e pulsante isola di Teer Frade.


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