Deraciné, recensione videogame per PlayStation VR
Games / Recensione - 14 November 2018 14:00
Deraciné è un'avventura interattiva dagli autori di Bloodborne
Deraciné è il videogioco sviluppato esclusivamente per PlayStation VR da From Software in collaborazione con Japan Studio, autori di Bloodborne per PS4. Il titolo si discosta pesantemente dai passati lavori della software house giapponese, che da inventori dei souls-like provano qui un’esperienza diversa, più rilassata, lenta, dai ritmi e toni da avventura interattiva, perfetta per le sessioni di gioco in realtà virtuale. L’esperimento abbraccia così più la componente narrativa che quella ludica, con una storia vissuta in prima persona, grazie al caschetto, e all’utilizzo dei PlayStation Move, obbligatori per muovere il nostro personaggio.
LA TRAMA DI DERACINÉ
Come tutte le avventure grafiche per PS VR, Deraciné punta molto sulla storia raccontata, qui sospesa tra una delicata poetica e lo scontro metafisico di più dimensioni. Noi siamo infatti uno spirito, una fata dolce e gentile, che entra in contatto con sei ragazzini, tre maschi e tre femmine, all’interno di un collegio gestito da un anziano direttore. La quotidianità viene così ribaltata dall’eterea presenza che, se inizialmente si manifesta con la raccolta di memorie e la preparazione di alcune ricette, gradualmente avvicina e rende diretto il rapporto tra i due mondi, sovrapposti ma dallo scorrere del tempo differente. La relazione che si instaura guida tutta la seconda parte del gioco, tra scherzi e favori, risultando piacevole e con momenti interessanti, di pathos, seppure non così originale nello sviluppo e nell’epilogo.
LA REALTÀ VIRTUALE DI DERACINÉ
Deracinè può essere giocato esclusivamente su PS VR e con due PlayStation Move, che simulano i movimenti delle nostre mani all’interno del gioco, con un sistema di teletrasporto per gli spostamenti all’interno dello scenario. Il gameplay rimane molto guidato, con alcuni enigmi rappresentati da un’interazione indiretta con i sei ragazzini, tramite oggetti da rubare o far trovare. Il giocatore, che comanda lo spirito in prima persona, deve altresì prestare particolare attenzione a note e documenti trovati, che raccontano molto della storia (come da tradizione From Software) e che spesso aiutano nella risoluzione dei puzzle ambientali, che rimangono comunque decisamente intuitivi e semplici, anche grazie ai suggerimenti del gioco. I colori autunnali e la palette cromatica rimandano al senso di sradicamento, distanza e solitudine della protagonista, che è in effetti separata dal mondo che vede, vicina ma distante, senza poter toccare chi ama. Il titolo è inoltre doppiato interamente in lingua italiana, un plus non indifferente e scontanto, che permette quindi anche ai giocatori nostrani di apprezzare all meglio qualsiasi sfaccettatura dell’opera per PS VR.
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