A Plague Tale: Innocence, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 23 May 2019 14:00

Un’avventura commovente, narrata tra guerra e peste nera

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Film Belstaf - video

A Plague Tale: Innocence è un videogioco d’avventura sviluppato dalla piccola software house Asobo Studio, un prodotto dal budget contenuto e pubblicato da Focus Home Interactive. A dispetto di una promozione limitata, il titolo è una perla luminosa, a testimonianza di come idee, talento e fantasia possano sopperire a qualsiasi mancanza, creando esperienze interessanti, ben scritte e raccontate. 

Videogame A Plague Tale: Innocence
GLI ANNI BUI DELLA STORIA 

La trama di A Plague Tale: Innocence esplora gli anni più bui della storia europea, un background narrativo praticamente inesplorato all’interno del medium videoludico. Il periodo storico abbracciato è quello della Guerra dei Cento Anni, un momento contraddistinto da continui conflitti tra Francia e Inghilterra, insieme allo scoppio dell’epidemia di Peste Nera avvenuto nel 1347. Le enormi perdite in termini di vite umane sono chiare nelle vicende raccontate dai protagonisti del gioco: la giovane Amicia e il suo piccolo fratellino Hugo. Cadaveri, un alone di morte e pericolo costanti, lo spettro della malattia, soldati sempre presenti e un orrore che pervade l’intero incedere della coppia di fratelli: il mondo di gioco è una precisa e fedele riproduzione del Medioevo, nei suoi momenti più duri e terribili. L’intreccio narrativo ha una forte carica emotiva, un rapporto intimo, delicato, forte, emozionante tra i piccoli della famiglia De Rune; il prologo introduce i personaggi, con la quindicenne Amicia impegnata in una battuta di caccia con il padre, mentre la madre, esperta di alchimia, assiste Hugo in casa, un bambino di cinque anni affetto da una malattia non ben identificata. I due fratelli, seppure cresciuti in maniera del tutto differente, vivono nella tenuta nobiliare insieme ai loro genitori e alla servitù; l’arrivo dell’Inquisizione, tuttavia, innesca la fuga dei due piccoli, mentre i soldati sono alla ferocia caccia dei De Rune. Il racconto è un percorso di crescita e perdita dell’innocenza, dove Hugo conosce improvvisamente i pericoli del mondo esterno, mentre Amicia, da sorella, si trasforma in madre e guida del suo piccolo fratello.

A Plague Tale: Innocence è un’avventura dalla forte componente stealth, con l’obiettivo di evitare, ovviamente, lo scontro diretto contro i nemici e di passare inosservati all’interno dello scenario. Portando per mano il nostro fratellino, possiamo impartirgli dei semplici comandi, come seguirci o nascondersi in un posto: nonostante la nostra indubbia inferiorità nei confronti dei soldati, il gioco scorre in maniera sin troppo semplice, con un livello di sfida che tende a sminuire in parte l’atmosfera opprimente e di pericolo nella quale effettivamente ci troviamo. Usare ripari e nascondigli, utilizzare diversivi e nascondersi nell’erba alta, insieme ad alcuni piccoli enigmi ambientali, conducono il giocatore per mano lungo l’avventura. Amicia può utilizzare la fionda, per mettere fuori gioco i nemici (senza elmo), mentre alcune creazioni più avanzate potenziano sia l’arma, con differenti tipi di munizioni, che la realizzazione di elementi alchemici, capaci di donare una diversificazione delle strategie e tattiche ludiche. 

LA FAVOLA DELL’INNOCENZA 

A Plague Tale: Innocence è un titolo dalla componente visiva ispiratissima, con una direzione artistica ricercata, sospesa tra i fumi della morte e la delicatezza di Amicia e del suo piccolo fratellino. Le ambientazioni regalano sempre scorci evocativi e dalla forte atmosfera, ispirate a dipinti ad olio dalle tonalità calde e colori tenui, che donano una morbidezza molto realistica alla produzione. Dal punto di vista visivo, tra orde di ratti e fango, cadaveri lungo la strada e piccoli villaggi, il focus  è quello di una decisa e chiara fedeltà al periodo storico trattato. Non si tratta infatti solo di una scelta narrativa e contestuale: ogni elemento e dettaglio è una precisa e attenta riproduzione della seconda metà del '300, con una cura filologica invidiabile, ammirata raramente all’interno del panorama videoludico. La colonna sonora, altrettanto deliziosa, accompagna l’avventura con melodie vibranti, sfruttando le sonorità di violini, lire, viole, violoncelli e contrabbassi.

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