Giovanni Falcone, i libri che raccontano la storia del magistrato ucciso
Daily / News - 23 May 2019 09:15
La biografia di Giovanni Falcone è raccontata in diversi libri
Quattro sono i libri recenti che raccontano la vicenda del magistrato Giovanni Falcone, ucciso a Capaci il 23 maggio 1992.
Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando ha come protagonista Giovanni, un bambino di Palermo. Per il decimo compleanno il papà gli regala una giornata per spiegargli il motivo le suo nome. Fanno così tappa a Palermo, con la vicenda di Giovanni Falcone evocata nei suoi momenti salienti, facendo emergere che la la esiste anche nel quotidiano, come nelle piccole prepotenze dei compagni di classe.
Giovanni Falcone. L'uomo, il giudice, il testimone di E. Ciconte e G. Torre raccoglie le voci delle persone che hanno conosciuto Falcone o che hanno lavorato con lui, come Giuseppe Ayala, Attilio Bolzoni, Gian Carlo Caselli, Pietro Grasso. Emergono episodi anche della vita privata, dettagli sugli stati d'animo e umori poco noti.
La biografia di Giovanni Falcone raccontata da chi lo conosceva
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: Le cose non dette e quelle non fatte di Carlo Sarzana di S. Ippolito analizza i misteri che gravano sulle stragi di Capaci e via D’Amelio. Emerge una lista delle circostanze oscure dei due attentati, con ipotesi di spiegazione. Si parte da documenti finora non conosciuti e mai pubblicati per racontare le troppe reticenze sulla vicenda, i depistaggi, le diffamazioni, le infedeltà istituzionali e negligenze investigative.
Un classico è ormai Giovanni Falcone un eroe solo scritto dalla sorella Maria Falcone e Francesca Barra. La sua vita è rievocata anche nella solitudine, come quando si insinuò che era troppo in confidenza con Buscetta, o quando i diari di Chinnici furono utilizzati per gettare ombre sul suo lavoro. Oppure mettendo “i piedi sul sangue del mio amico più caro", Ninni Cassarà. Rinunciò poi ad una vita normale, e dovette essere a distanza dalla moglie Francesca, da cui pensò addirittura di divorziare pur di tutelarne l'incolumità.
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