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Jack lo Squartatore, un film racconta le possibili identità del serial killer

"Shakespeare v Jack the Ripper" racconta le possibili identità del seria killer

Jack lo Squartatore, un film racconta le possibili identità del serial killer

Jack lo Squartatore sarà al centro di un nuovo film, intitolato “Shakespeare v Jack the Ripper”.

Il film crea un collegamento tra William Shakespeare, gli assassinii di Jack lo Squartatore , la massoneria e Hollywood.

Nel film si ipotizza che l'originale Globe Theatre di William Shakespeare fosse situato a East London, vicino ai siti degli omicidi di Jack lo Squartatore, e che 600 massoni abbiano posato la pietra di fondazione della loro setta al Shakespeare Memorial Theatre. Inoltre una delle pièce scritte da Shakespeare nel 1610 si riferirebbe a 'Jack The Ripper", raccontando di prostitute dell’East End e di magia nera.

Il film è diretto da Graham Fletcher-Cook, che ha lavorato anche a “Eddie the Eagle - Il coraggio della follia”.

Jack lo squartatore nell’autunno del 1888 uccise cinque donne, Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly. In quest’ultimo caso la vittima fu sgozzata, con il viso mutilato, il petto e l'addome aperti ed organi interni rimossi.

Le donne uccise erano tutte prostitute: nel film “La vera storia di Jack lo Squartatore - From Hell” (2001) il ruolo di Mary Jane Kelly era interpretato da Heather Graham, mentre Johnny Depp aveva il ruolo dell’Ispettore Frederick Abberline. Del 2016 è “Jack the Ripper”, mentre la serie “Time After Time” racconta di un giovane aspirante scrittore che ha inventato una macchina del tempo: l’amico chirurgo John Stevenson è in realtà il seria killer, che fugge con la macchina del tempo di Wells fino alla moderna Manhattan.

Jack lo Squartatore non è stato mai arrestato. Secondo la scrittrice Patricia Cornwell l'identità del serial killer coincide con l’artista Walter Sickert. Per effettuare le ricerche - pubblicate in “Ripper: The Secret Life of Walter Sickert” - ha acquistato anche le scrivanie dell’artista così da poterne analizzare il DNA.

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