Il fantasma e la signora Muir, il sogno di un amore nel film classico di Joseph L. Mankiewicz

Cinema / Classico / News - 21 July 2017 08:00

"Il fantasma e la signora Muir" è il film classico di Joseph L. Mankiewicz con Gene Tierney e Rex Harrison.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Film Bones And All - video

Il fantasma e la signora Muir (“The Ghost and Mrs. Muir”) è il film di Joseph L. Mankiewicz che usciva nelle sale statunitensi in queste settimane.

A Londra alla fine dell’800 la giovane vedova Lucy Muir (Gene Tierney) si trasferisce nel villaggio di Whitecliff, vicino al mare nonostante la disapprovazione della suocera Angelica.

Insieme alla figlia Anna e alla governante - Martha Huggins - Lucy si fa consigliare da un agente immobiliare che le mostra un suo cottage. L’uomo afferma che il fantasma del proprietario - il capitano di marina Daniel Gregg - vaghi nelle stanze. Lucy insiste sull’affittare il cottage, e durante la sua prima notte una tempesta infuria. Lucy parla così al fantasma nell’oscurità, e risponde proprio il capitano Gregg (Rex Harrison) il quale afferma che non è vero che si sia suicidato, come tutti reputano. Il fantasma dice che lasciò acceso accidentalmente il riscaldamento a gas durante la notte. Il fantasma è anche colpito dall'amore di Lucy per la casa e decide di lasciarla rimanere, impegnandosi a restare nella camera da letto principale dove Anna non lo vedrà.

Un giorno Lucy riceve una visita della suocera che la invita a tornare a Londra per risolvere alcuni affari, ma Gregg implora la donna di restare. Le dice che per farla guadagnare le detterà le proprie memorie di mare, così da farle pubblicare un libro di successo.

Il legame tra i due si approfondisce, lei è confusa: quando il libro, “Blood and Swash” è terminato Lucy invia manoscritto presso la casa editrice Tacket e Sproule, dove attrae l'attenzione e viene pubblicato. Qui incontra l’autore Miles Fairley che comincia a conteggiarla: Gregg e Martha esprimono disprezzo per Miles, ma Lucy decide di sposarlo. Gregg accetta la sua decisione e dice a Lucy che quando si sveglierà crederà che il loro rapporto sia stato solo un sogno.

Un giorno Lucy va in città per un controllo sulle royalty del romanzo e impulsivamente visita Miles, ma scopre che lui è già sposato da anni.

Gli anni trascorrono, la figlia di Lucy è ormai fidanzata e confessa che da piccola parlava con il fantasma di Gregg: Lucy ammette che anche lei lo aveva incontrato nei suoi "sogni". Passano altri anni, Lucy è ormai anziana e il fantasma di Gregg ricompare in un finale inatteso.

Il tema del macabro era in voga nel cinema degli anni ’30 e ’40, basti penare ai mostri della Universal come “La moglie di Frankenstein”, “L’uomo lupo”, “Il mostro della laguna nera”.

Joseph L. Mankiewicz era avvezzo a simili impasti filosofici, da “Il castello di Dragonwyck” a “Il bandito senza nome”, fino al successo di “Eva contro Eva”. Così da un pretesto metafisico (un fantasma) ne sorge uno esistenziale: ci si può innamorare di una persona che non esiste? Se il partner immaginato non sarà mai come quello trovato, il film ipotizza anche la possibilità di vivere per un momento nei propri sogni, rifugiandosi nell’immaginazione. Mankiewicz riesce così a rendere palpabile questa astrazione, grazie anche alla fotografia di Charles Lang e al compositore Bernard Herrmann. L’illusione è credibile, cona attori che si prestano a questa ipotesi.

La sceneggiatura di Philip Dunne è stata adattata da un romanzo di Josephine Leslie del 1945, scritta sotto il nome di RA Dick. Le riprese avvennero in California, cercando di emulare il soffio spettrale del mare di Britannia di fine secolo.

In realtà Lucy si innamora di un uomo che non morirà come suo marito, ma sopratutto lui rappresenta il proprio desiderio di indipendenza, soprattutto finanziaria. È un lato coraggioso e indipendente, che non a caso sparirà.

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon