Eppure cadiamo felici, intervista a Enrico Galiano: 'per vivere ci vuole coraggio'
Tv / News - 21 July 2017 07:00
Mauxa ha intervistato il professor Enrico Galiano, autore del romanzo "Eppure cadiamo felici".
Abbiamo intervistato il professor Enrico Galiano. Il suo primo romanzo si intitola “Eppure cadiamo felici” ed è uscito il 18 aprile 2017 edito da Garzanti.
La trama vede protagonista Gioia, una ragazza di diciassette anni che fatica a costruire relazioni nell'ambiente scolastico e coltiva una singolare passione, collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo. L'incontro con un misterioso ragazzo che dice di chiamarsi Lo cambierà radicalmente la sua condizione.
Nato a Pordenone nel 1977, Enrico Galiano insegna lettere ed nel 2015 stato nominato nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it.
D: Che tipo di romanzo è "Eppure cadiamo felici"?
R: È fondamentalmente una storia d'amore fra due adolescenti che si possono definire “problematici” ma che io preferisco definire intensi e profondi. Una storia d'amore che esattamente a metà si trasforma in un thriller, in una ricerca piena di mistero.
D: "Arriva sempre il giorno in cui le emozioni non fanno più paura", perché ci si spaventa nel provare emozioni?
R: Perché per vivere ci vuole coraggio. Come diceva Oscar Wilde, la maggio parte delle persone esistono, e nulla più.
D: La trama affronta le dinamiche della scoperta dell'amore, perché ha scelto una protagonista femminile per affrontare questa tematica?
R: Ah, non ho scelto proprio niente io! Gioia è nata dentro di me e dopo cinque minuti iniziava già a parlare e ad avere vita propria! Non è stata una cosa razionale.
D: Quanto ha influito la sua professione di insegnante nella scrittura del romanzo?
R: Moltissimo. Praticamente tutto ciò che so di adolescenti, oltre alla mia vita da adolescente, lo devo al mio lavoro.
D: Che rapporto ha con i suoi studenti?
R: Li amo. Tutti, indistintamente. Loro ogni tanto mi amano un po' meno, ma stiamo bene insieme. Adesso stiamo anche cercando di fare una band musicale, per dire. Spero solo non mi propongano di fare cover di Despacito...
D: Lei ha creato anche una webserie intitolata "Cose da prof", cosa pensa del rapporto tra gli adolescenti e internet?
R: Penso che da un lato molti aspetti dei social facciano perdere i contatti con la realtà e anche molta genuinità tipica dell'età adolescenziale, ma dall'altro i social hanno avuto il grande vantaggio di offrire comunque un veicolo di espressione che prima mancava e, in qualche modo, di dare voce anche ai timidi, quelli che in gruppo faticavano a parlare ora riescono a far sentire un po' di più la propria voce.
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