Ghost in the Shell, il remake hollywoodiano del manga con Scarlett Johansson
Comics / Manga / News - 21 February 2017 10:00
"Ghost in the Shell", dal manga al grande schermo: il futuro iper-tecnologico immaginato da Masamune Shirow popolato da cyber-umani e ibridi sperimentali, uno scenario inquietante.
“Ghost in the Shell” è il manga cult, realizzato da Masamune Shirow alla fine degli Ottanta, diventato, infine, un franchise comprendente anche videogiochi e romanzi.
Ambientato nel XXI secolo, il manga seinen (rivolto a un pubblico adulto) immagina un futuro pieno di incognite, in cui la differenza tra uomo e macchina è incerta: l'umanità si affida a impianti meccanici, e viceversa, i robot ai tessuti umani. Molti sono i cyborg dotati di intelligenza umana e di un ghost: vale a dire, un'anima, una sorta di istinto primordiale ed esclusivo.
Definito come poliziesco sci-fi, “Ghost in the Shell” ha come protagonista Motoko Kusanagi, divenuta cyborg in seguito a un incidente. Leader indiscussa della Sezione 9, la squadra mobile di pubblica sicurezza gestita dalla società Hanka Robotics.
Il suo compito è quello di stanare i terroristi di varia natura, tra cui i famigerati ghost hackers, abili nell'impadronirsi di menti umane al fine di scopi criminali.
Tuttavia, fuori dall'ambito lavorativo, l'infallibile Major è alla costante ricerca di situazioni estreme, sensorialmente forti, surrogato di una fisicità perduta.
In uno scenario ipertecnologico siffatto, le tematiche sono spinose: tra etica, scienza e diritto, come far convivere umani, vari ibridi e creature dell'intelligenza artificiale? Qual è il confine tra la coscienza dell'individuo e l'algoritmo cibernetico?
Nell'immaginario fantascientifico di “Ghost in the Shell”, infatti, la razza umana è in via di estinzione. La popolazione maggiore è formata, invece, da umani dotati di cyber cervelli, suscettibili di manomissioni di memoria, comunicanti tra loro. Tuttavia, esistono anche nature sperimentali (biodroidi) che ispirano a imitare sembianze e comportamenti umani. Tutti i tre gruppi possiedono un ghost, diversamente da androidi e robot classificati come prodotti di tecnologia avanzata.
Nel 1995 il manga approda negli Stati Uniti grazie a Dark Horse Comics: nove numeri pubblicati da marzo a ottobre, raccolti in un primo volume nel dicembre dello stesso anno. In Italia, l'opera debutta nel 2004 per Star Comics.
Diverse sono state le trasposizioni per il grande schermo. Nel 1995 esce l'omonima pellicola di animazione diretta da Mamoru Oshii. Basata sul manga originale, la trama segue Motoko sulle tracce del misterioso “signore dei puppazzi”.
Nel 2015 arriva un altro anime: “Ghost in the Shell - The Rising” per la regia di Kazuchika Kise e Kazuya Nomura. La nuova indagine della protagonista, un anno dopo la quarta guerra mondiale, comincia con l'esplosione di una bomba a Newport City: la vittima è un noto trafficante di armi.
Atteso nelle sale italiane il 30 marzo, il remake hollywoodiano di “Ghost in the Shell” è diretto da Rupert Sanders e può contare sull'interpretazione nei panni di Major di Scarlett Johansson - inizialmente il ruolo era stato offerto a Margot Robbie. L'ex musa di Woody Allen è al suo undicesimo ruolo in un lungometraggio sci-fi. Come avvenuto in “Under the Skin” (2013) e “Lucy” (2014), la chioma dell'attrice si tingerà di scuro.
Recentemente è stato diffuso il secondo trailer italiano: ambientazioni sci-fi sofisticate e sequenze action spettacolari preannunciano una pellicola di successo.
Nel cast, anche Michael Pitt e Juliette Binoche.
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