Frozen 2, il sequel di uno dei più grandi successi Disney degli ultimi anni

Cinema / Fantasy / News - 26 November 2016 08:00

Nel 2013, la commovente storia delle due sorelle Anna ed Elsa si è rivelata il film d'animazione di maggior incasso nella storia del cinema. Vedremo se il seguito saprà replicare un succ

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I fan del primo “Frozen” dovranno armarsi di pazienza, visto che il sequel del film Disney del 2013 non arriverà nelle sale prima del 2018. Nonostante la data di uscita sia lontana, i registi Chris Buck e Jennifer Lee hanno confermato di aver già cominciato a registrare il dialogo con alcuni degli attori.

Ma a una buona notizia, ne è seguita una cattiva. È stato confermato, infatti, che “Frozen 2” non vedrà il ritorno di Idina Menzel, ovvero l’attrice che ha prestato la voce ad Elsa nella versione originale del primo film; un ruolo che è valso alla star di Broadway numerosi premi e riconoscimenti, soprattutto per la sua iconica interpretazione della canzone simbolo del film, “Let it go”. Dalla Disney non sono arrivati annunci ufficiali, ma a quanto pare il colosso dell’animazione è già impegnato nella ricerca di un adeguato sostituto. Per ora i nomi in lizza sarebbero quelli di Demi Lovato, Taylor Swift, Rihanna, e Ariana Grande, tutti volti noti e apprezzati della musica pop contemporanea.

Kristen Bell e Josh Gad sono stati confermati nei ruoli rispettivamente di Anna e Olaf. A proposito di Olaf, si vocifera che in “Frozen 2” il pupazzo di neve potrebbe conoscere un esemplare femminile della sua “specie”, per così dire, ed innamorarsene. Olaf, la storia d’amore fra Anna e Kristoff, forse un personaggio che conquisterà il cuore di Elsa: se queste indiscrezioni si riveleranno fondate, “Frozen 2” avrà un altissimo tasso di romanticismo.

Dalla sua uscita nelle sale, “Frozen” ha guadagnato 1,2 miliardi di dollari in tutto il mondo, conquistandosi la posizione di quinto incasso nella storia del cinema, e il titolo di film d’animazione di maggior successo di tutti i tempi. Ha vinto due premi Oscar (uno come “Miglior film d’animazione”, l’altro per “Miglior canzone originale”), un BAFTA, e un Golden Globe; la sua colonna sonora ha venduto più di un milione di copie ed è stata ascoltata più di 7 milioni di volte su Spotify.

Un successo planetario, insomma, le cui cause possono essere analizzate solo fino a un certo punto. Nonostante il film presenti molti elementi tipici del canovaccio disneyano, riesce anche a sovvertire molti dei suoi stereotipi: il principe azzurro in realtà è cattivo; la donna con i poteri magici (la strega) è buona; al centro della storia non c’è un amore romantico, ma il legame indissolubile tra due sorelle. Ma niente incarna i motivi del "boom" di Frozen più del personaggio di Elsa, come dimostra il fatto che in pochi anni è diventata una vera e propria icona.

Elsa non ha niente di tipico, né come principessa né come personaggio Disney. Fin dalla nascita possiede dei poteri magici che non riesce a controllare e questo, nonostante le sue buone intenzioni, la porta soprattutto a combinare guai, sia sul piano personale (ferendo ripetutamente la sorella Anna) che globale (maledicendo per sbaglio il suo regno), con conseguenze tangibili. Il suo potere di manipolare il ghiaccio permette agli autori di creare scene in CGI spettacolari, ma diventa anche un’efficace simbolo della disperazione interiore di Elsa. I suoi poteri, e la paura e la vergogna che Elsa prova a causa loro, si prestano a infinite interpretazioni, diventano un’allegoria in cui chiunque può proiettare le proprie ansie e i propri timori. Ogni spettatore può ritrovarsi nella storia di Elsa, e adattarla al proprio contesto personale, dalla depressione alla lotta per l’identità sessuale. È questo personaggio così potente la vera chiave di volta del film.

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