Daniel Pennac, \'Il paradiso degli orchi\' cattura anche il pubblico del Festival di Roma - 2013 11 14
Cinema / News - 14 November 2013 09:24
L\'ex professore di liceo parigino nonché scrittore di fama internazionale ha presentato al Festival di Roma il lungometraggio ispirato alla saga Monsieur Malaussène, celebre capro espiatorio di profe
Daniel Pennac seduce anche la platea del Festival di Roma. Lo scrittore francese è infatti stato gradito ospite alla kermesse della capitale, dove ha presentato il film \"Il paradiso degli orchi\", ispirato all\'omonimo suo libro della saga di Malaussène, scritto nel 1985.
Apparso sobrio nello stile quanto brillante nell\'eloquio, Pennac non ha smentito il luogo comune che lo vuole estremamente carismatico e disponibile, facendone quasi uno spot vivente per la letteratura. L\'autore si è dichiarato entusiasta della trasposizione cinematografica del suo libro, ma di questo non nutriva alcun dubbio vista l\'ottima impressione che il giovane regista Nicolas Bary gli aveva fatto fin dal primo incontro.
Nonostante in tutti questi anni gli fossero state proposte numerose sceneggiature dei propri romanzi, Pennac aveva sempre declinato cortesemente, ma quando, dopo un reading di Bartelby di Melville, all\'uscita del teatro si è trovato di fronte questo ragazzo pieno di entusiasmo contagioso, si è convinto che accettare fosse la scelta più giusta.
La saga di Malaussène è stato uno dei casi letterari più clamorosi degli ultimi trenta anni. Lo stile limpido e senza fronzoli di Pennac insieme alla trama originale e surreale della sua eccentrica famiglia numerosa hanno colpito milioni di lettori. Come non appassionarsi alle vicende di un giovane uomo costretto a fare il capro espiatorio per mantenere la sua numesa famiglia composta di sorelle stravaganti, amici omosessuali, reduci della Grande Guerra e immigrati saggi e loschi?
Secondo Pennac, gli Orchi di cui si parla nel romanzo sono gli stessi dei decenni passati ma ancora più affamati. \"La prima parte e la seconda del XX secolo sono state occupate da orchi politici che hanno divorato il proprio paese. (...) Oggi gli orchi sono i grandi finanzieri e affaristi, non han bisogno del pretesto politico per regnare sul mondo. Sono pericolosissimi perché in apparenza si muovono per la pace universale e invece provocano ogni tipo di guerra”.
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