Psy, ha avuto un'infanzia difficile ed è l'alcolismo il suo vero tormentone

Daily / News - 30 July 2013 09:24

L’artista sudcoreano, autore dei successi “Gangnam Style” e “Gentleman”, confessa in un'intervista i suoi lati bui. Ha da sempre un rapporto complicato con i suoi facoltosi genitori e, soffrendo d'ans

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Film The Northman - video

Psy, il famoso rapper salito in auge grazie ai tormentoni “Gangnam Style” e “Gentleman”, ha dato di sé un'immagine inedita quanto tristemente inquietante rispondendo alle domande di un'intervista del Sunday Times. Dalle sue parole infatti è emersa la figura di un uomo ansioso, problematico ed invischiato in dipendenze. Il carismatico performer ha raccontato di aver avuto sempre un rapporto complesso con mamma e papà, che comunque lo coinvolgono lavorativamente, la prima mediante una catena di ristoranti, il secondo nell'azienda di sua proprietà. Il padre di Psy lo avrebbe picchiato fin da bambino ed avrebbe continuato a farlo anche quando, ormai, il figlio era cresciuto.

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Il vero nome di Psy è Park Jae-Sang. Cantante e ballerino, è  nato il 31 dicembre del 1977 nella capitale della Corea del Sud, Seul. Dopo aver terminato la scuola dell'obbligo presso l'istituto statale Banpo, ha cominciato a prepararsi per la sua professione futura facendo il liceo alla scuola musicale Sehwa. Poi, per effettuare gli studi universitari, si è trasferito negli Stati Uniti d'America, dove ha frequentato il Berklee College of Music. Nel 2006 è convolato a nozze con Yoo Hye-yeon, dalla quale ha avuto due bimbe gemelle che ora hanno cinque anni.

Psy è stato in galera per motivi di droga quando aveva ventitre anni e fuma sigarette su sigarette. Ha rivelato che la vodka è la sua migliore amica, nonché la sua vice partner: beve sempre, se è felice o triste, se piove o c'è il sole, se fa caldo o fa freddo...  Dice d'amare  whisky e tequila, ma di assumere qualunque tipo di bevanda alcolica. Insomma, l'artista adora alzare il gomito ed è schiavo giorno e notte di abitudini di vita tutt'altro che salutari! Ci dispiace molto per lui e speriamo che possa curarsi, trovando al più presto un equilibrio che lo renda sereno e che gli faccia assaporare l'esistenza senza il bisogno di rifugiarsi in sostanze il cui abuso può risultare davvero rischioso.

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