Con il romanzo La carta più alta Marco Malvaldi torna in vetta alle classifiche.
Comics / News - 10 February 2012 07:46
Dopo aver fatto indossare a Pellegrino Artusi gli abiti di investigatore con Odore di chiuso, Marco Malvaldi con La carta più alta torna al languore balneare e un po' indolente di Pineta, luogo di fa
Dopo aver fatto indossare a Pellegrino Artusi gli abiti di investigatore con Odore di chiuso, Marco Malvaldi con La carta più alta torna al languore balneare e un po' indolente di Pineta, luogo di fantasia ma che grazie alla meticolosa descrizione ambientale il lettore sente di conoscere come fosse reale.
Questa volta ad assumere il ruolo di temerari investigatori sono quattro vecchietti: Ampelio, il Rimediotti, il Del Tacca del Comune e Aldo, che si ritrovano quotidianamente al BarLume per ammazzare il tempo . I 4 investigano sull'omicidio del proprietario di una lussuosa villa, morto (si dice) a causa di una malattia. Ma loro sono sicuri che si sia trattato di un omicidio. Massimo il barrista, ormai in balìa dei vecchietti abbarbicati tutto il giorno al tavolino, al solito controvoglia trasforma quel fiume di malignità e di battute in una indagine. Il suo lavoro d'intelletto investigativo si risolve grazie a un'intuizione che permette di ristrutturare le informazioni e pezzo dopo pezzo, chiacchiera dopo chiacchiera, il mistero arriverà ad una risoluzione.
Un romanzo davvero avvincente e ben strutturato. Malvaldi, da esperto chimico qual è, riesce a mescolare il romanzo giallo all'italiana con momenti di venature comiche ed esilaranti, il tutto contornato da personaggi caratterizzati in maniera eccellente. Notevole è inoltre la descrizione in cui si diramano le vicende: ambientato nella periferia toscana, La carta più alta mostra come si vive in questa zona d’Italia, offrendo così anche un piccolo spaccato della nostra penisola.
© Riproduzione riservata