Recensione Final Destination 5 in 3 D, chi sopravviverà?

Cinema / News - 07 October 2011 05:08

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Recensione Final Destination 5 in 3 D, chi sopravviverà? - Sam (Nicholas D'Agosto) vorrebbe andare a Parigi e seguire le proprie aspirazioni professionali di chef, ma Molly (Emma Bell), la sua compagna, non ha intenzione di seguirlo. I due partono per un viaggio aziendale insieme ai colleghi, ma quando il pullman attraversa un ponte su un fiume in piena, Sam ha una agghiacciante premonizione: si precipita fuori dal veicolo, scongiurando i colleghi di seguirlo. Chi lo farà, tra cui l'amico Peter (Miles Fisher) e Molly, scamperà al crollo catastrofico del ponte e, provvisoriamente, alla morte: i fortunati superstiti, infatti, non sono predestinati a vivere.
Final Destination 5, quinto capitolo della saga (il secondo in 3D) segna il debutto alla regia di Steven Quale ed è prodotto dagli affectionados della popolare serie horror, Craig Perry e Warren Zide.
Nicholas D'Agosto spiega il suo personaggio con eloquenza: "Il Sam che conosciamo all'inizio è confuso perché proprio quando è in procinto di partire per un raduno aziendale, Molly, la sua ragazza, sta per lasciarlo. Poi, quando salgono sul pullman, ha una fitta come se ci fosse qualcosa che non va, ma la ignora. Quando la Morte inizia a mettersi in moto, rubando la vita a chi gli è vicino, Sam si spaventa sul serio perché non capisce cosa stia accadendo, cosa deve fare o come può convincere l'FBI che lui non ha nulla a che fare con la morte delle persone che lo circondano. Oltretutto sta cercando di prendere una decisione per la sua vita – perlomeno quel tanto di vita che, ormai teme, gli rimane da vivere".
Steven Quale, d'altro canto, rivela il valore aggiunto di questo quinto capitolo: "Nei precedenti episodi di Final Destination la morte dei personaggi è inevitabile e ci chiediamo dove e come accadrà: è questo che ci dà la scarica di adrenalina. Ma in questo film abbiamo aggiunto suspense: forse alcuni di loro riusciranno a sopravvivere".
Mentre Craig Perry promette di fare saltare gli spettatori dalla sedia: "In questa saga cerchiamo sempre di andare oltre. Una delle cose che abbiamo imparato dai nostri fan è che vogliono vedere una storia avvincente e terrificante che sia anche divertente, così abbiamo provato ad alzare il livello di aspettativa. In questo film abbiamo trovato un bell'equilibrio, secondo me. Il crollo del ponte è la scena d'apertura di maggior effetto che abbiamo mai realizzato. In generale, poi, c'è un vero e proprio senso di angoscia non solo per quello che accadrà a ciascun personaggio ma, soprattutto, come accadrà. Ed è questo che fa la differenza nei film di Final Destination."
Oltre le aspettative, Final Destination 5 è un crescendo di suspense che non delude: ogni promessa è un  debito!

© Riproduzione riservata



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