Venezia 66, recensione film L'Uomo Che Fissa Le Capre: Soldati Paranormali
Cinema / News - 07 November 2009 10:30
L'uomo che fissa le capre è il film presentato fuori concorso alla 66° Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e una settimana dopo al Toronto International Film Festival. In occasione della sua prima opera Grant Heslov, autore della sceneggiatura di Good Night, and Good Luck (regia di George Clooney), punta l'obiettivo sulla politica americana e le trame di potere. Il cast del film oltre alla presenza di George Clooney, perfettamente a suo agio nel bizzarro personaggio che interpreta, è arricchito da attori come Jeff Bridges, Kevin Spacey e Ewan McGregor.
Il film è tratto dal libro Capre di guerra, scritto dal reporter Jon Ronson, ed è la storia di un giornalista impacciato, Bob Wilton, che dopo il fallimento del suo matrimonio, si reca in Medio Oriente affamato di scoop dove incontra Lyn Cassady e scopre un reparto segreto dell'esercito statunitense che si prefigge di utilizzare facoltà paranormali in campo bellico. Cassady è un reduce che sostiene di aver fatto parte al plotone speciale, fondato nel 1983 da Bill Django dopo la sconfitta psicologica in Vietnam dove l'esercito statunitense, nonostante la propria forza, aveva perso la guerra. Il capo militare hippie scrive il "Manuale dell'esercito nuova guerra” e fonda la New Earth Army dell'esercito americano nella convinzione che per riuscire a cambiare il mondo è necessario cambiare gli eserciti. Arruola persone, "armi psichiche”, che cercano di leggere i pensieri del nemico, passare attraverso le mura, distruggere una nuvola. Bob Wilton si beve le storie assurde di Lyn perché ha bisogno di credere in qualcosa ed è per questo motivo che lo seguirà nel deserto alla ricerca di Bill Django.
Heslov utilizza la via dell'umorismo per far conoscere il quadro critico della politica americanizzata, molti potrebbero obbiettare questa scelta pensando che non è il mezzo più appropriato col quale parlare di storie che hanno a che fare con i servizi segreti militari, la tortura. L'umorismo è solo un mezzo, immediato, per affrontare la storia che vede la nazione a stelle e strisce protagonista della guerra in Iraq.
Ottima la squadra degli attori scelti, l'analisi dell'agire di ogni personaggio ci porta al nocciolo della faccenda. La fine del matrimonio del giornalista, simboleggia l'Amarica, entra in guerra quando una donna gli ha spezzato il cuore e si trova ad affrontare una missione senza sapere che razza di missione fosse. Lo stravagante Lyn Cassadey è il lato buono delle cose, si pente per aver fermato il cuore di una capra, perché ha utilizzato il suo potere contro i suoi principi. Dimostra che ogni nazione ha il suo lato oscuro e che "non tutti gli americani sono così, ci sono sempre delle mele marce”. L'impudente Larry Hooper usa il potere per il male. Uno strepitoso Jeff Bridges, protagonista del film Il Grande Lebowski , versione figlio dei fiori con tuta mimetica, anfibi e capelli lunghi raccolti a treccia è un colonnello anticonformista, convinto che dobbiamo essere tutto ciò che possiamo essere.
L'uomo che fissa le capre è un film cinico, imprevedibile, ironico con dei dialoghi a ritmo sostenuto, sospeso tra new-age e il paranormale costruito su argomenti molto seri con un finale appeso alla redenzione e che purtroppo non sostiene l'entusiasmo del film, ma ci invita ad aprire gli occhi; un invito al quale non possiamo sottrarci.
THE MEN WHO STARE AT GOATS. Regia: Grant Heslov. Sceneggiatura: Peter Straugham. Fotografia: Robert Elswit. Musiche: Rolfe Kent. Montaggio: Tatiana S. Riegel. Attori: George Clooney, Ewan McGregor, Kevin Spacey, Jeff Bridges. Produzione: George Clooney, Grant Heslov e Paul Lister per Smoke House, MandatePictures, BBC Films. Distribuzione: Medusa. Uscita: 06/11/2009. Genere: Commedia. Durata: 90 min.
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