Enya Flack, intervista alla protagonista di All the Queen's Men

Conosciamo Enya Flack, il cui talento ed eleganza hanno caratterizzato ogni sua performance. Dalle sue apparizioni in "I Soprano", "Homeland: Caccia alla spia"... fino al suo ruolo di svolta in "All the Queen's Men". Ha fatto parte di molti cast eccezionali, tra cui "Willy, il Principe di Bel-Air". Come descriveresti quell'esperienza e cosa ricordi del ruolo di Carlotta nell'episodio del 1994?

Essere nel cast di "Willy, il Principe di Bel-Air" è stata un'esperienza così divertente e indimenticabile. All'epoca, era uno degli show con i più alti indici di ascolto su NBC e l'energia sul set era incredibile. Tutti nel cast erano così talentuosi e concentrati, e sembravano davvero una vera famiglia. Ero assolutamente entusiasta di far parte dello show, soprattutto perché interpretare Carlotta è stato uno dei miei primi lavori come attrice! Ricordo di essere entrata sul set per la prima volta, decisamente nervosa, ma quando Will Smith mi ha salutato con un grande sorriso, mi ha fatto sentire subito benvenuta. Aveva questa straordinaria capacità di far ridere tutti tra una ripresa e l'altra, il che ha reso l'intera esperienza meno intimidatoria e molto più divertente. Un momento che spicca è quando Will e io abbiamo avuto un rapido scambio di battute e lui ha improvvisato una battuta durante la nostra scena. Mi ha colto completamente di sorpresa, ma ha suscitato una grande risata dal pubblico. È stata una grande lezione sull'importanza di rimanere nel momento e godersi semplicemente il processo. Ripensandoci, è stato un inizio di carriera incredibile e un ricordo che mi farà sempre sorridere.

È esperta in balletto, pianoforte e flauto, ha lavorato come modella e ha una laurea in comunicazioni radiotelevisive. Chi è Enya Flack, c'è un personaggio che hai interpretato con cui ti sei sentita più vicina? Hai mai pensato a cosa avresti fatto se non fossi diventata un'affermata artista? Forse una giornalista?

Ho sempre saputo di voler far parte del mondo della televisione in qualche modo. Il mio background nel balletto, pianoforte, flauto e nella modellistica mi ha fornito un'esperienza inestimabile che ho poi applicato come attrice, soprattutto quando si trattava di esibirmi davanti a un pubblico. Anche se ho studiato comunicazioni radiotelevisive subito dopo il college, mi sono resa conto rapidamente che il giornalismo televisivo non era la strada giusta per me. Se dovessi scegliere un personaggio a cui mi sento più vicina, sarebbe Larkin Gray, un ruolo che ho interpretato in "Queen Sugar". Larkin era una giornalista incisiva che ha condotto un'intervista avvincente sugli effetti del virus Zika sulla popolazione di New Orleans dopo l'uragano. Se non fossi diventata un'artista, penso che probabilmente sarei rimasta nel giornalismo, ma non come una classica reporter di notizie. Mi vedo più a fare reportage approfonditi per programmi come Nightline o 20/20.

Sei una delle star della serie TV "All the Queen's Men", hai un aneddoto da condividere con i fan della serie?

Lavorare con Eva Marcille è sempre un'esperienza intensa. Si immerge completamente nel ruolo di Madam DeVille... tanto che la prima volta sul set, non ero del tutto sicura dove finisse Eva e dove iniziasse Madam! Durante la mia prima scena, il mio personaggio, il procuratore Rodds, e Madam stavano avendo un confronto acceso. Tra una ripresa e l'altra, Eva rimaneva nel personaggio, e non abbassava la sua intensità nemmeno per un secondo. A un certo punto, mi ha lanciato uno sguardo penetrante che sembrava così reale che ho dovuto ricordarmi che stavamo recitando. Poi, quando la scena è finita, all'improvviso si è aperta in un enorme sorriso e ha detto: "Grazie, Bellissima!". È stato un tale sollievo, e abbiamo riso entrambe della situazione. L'impegno di Eva verso il suo personaggio porta sempre un'energia incredibile alle scene e mi spinge davvero a eguagliare la sua intensità. Devi essere pronta a tutto. I fan mi dicono che adorano quella dinamica tra Rodds e Madam, e lo stesso vale per me. È fantastico lavorare con qualcuno che ti tiene sempre sul chi vive e rende ogni momento indimenticabile!

Com'è lavorare con Tyler Perry sul set?

Lavorare con Tyler Perry è stata un'esperienza così gratificante. Armani Ortiz ha diretto la maggior parte degli episodi a cui ho partecipato ed è fantastico lavorare con lui, ma si sente sempre l'influenza del signor Perry. Quando è sul set, la sua energia ispira tutti quelli che lo circondano e anche quando non c'è fisicamente, si sente la sua presenza nel modo in cui le cose vengono fatte. Sono decisamente grato di far parte di questo mondo che ha creato.

Presto ti vedremo in "On Fire", basato sul romanzo omonimo, puoi anticipare qualcosa sul tuo ruolo?

Il libro "On Fire: Le 7 scelte per accendere una vita radicalmente ispirata" di John O'Leary è una storia così ispirante. Parla del suo percorso di sopravvivenza a un incidente d'infanzia che lo ha lasciato con gravi ustioni e di come ha trasformato quella tragedia in una vita piena di scopo e speranza. È uno di quei libri che ti fa fermare e riflettere su ciò che conta davvero e su come puoi fare la differenza, indipendentemente da ciò che hai passato. Essere nel prossimo adattamento cinematografico è stata una delle mie esperienze di recitazione preferite finora. Il mio ruolo non è il più grande, ma è una parte così significativa della storia, e sono così orgogliosa di farne parte. Ho ADORATO l'energia sul set! Tutti i coinvolti erano così appassionati nel dare vita al messaggio di John. È una storia che ti rimarrà davvero impressa e forse cambierà il tuo modo di pensare. Non vedo l'ora che la gente la veda!

Ci potrebbe essere un ruolo musicale nel futuro di Enya Flack? Forse un musical?

Ahah, forse! Al momento sono felice di fare televisione e cinema, ma raramente mi lascio sfuggire l'opportunità di una nuova esperienza. Adoro il teatro musicale e ho anche cantato un po', quindi c'è sicuramente una possibilità!

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