Il PlayStation
Now cala un tris di titoli per il mese di maggio, con il souls
più action sul mercato, un picchiaduro mediocre e un grande classico
rispolverato in grande stile.
Nioh è il
souls-like sviluppato dal Team Ninja, una perfetta fusione tra gli
stilemi tipici del genere e una carica maggiormente action ereditata
dalle produzioni passate del team, ovvero quel Ninja Gaiden che un
paio di decenni fa era il riferimento per gli action game. Nioh è
ambientato in terra nipponica, il primo nella scorsa generazione a
raccontare le fascinazioni e la spiritualità delle terre orientali,
poi invase letteralmente da diversi titoli usciti in seguito. Le
dinamiche dei souls le ritroviamo nella struttura delle mappe, con un
level design concepito attorno alle scorciatoie e all'esplorazione,
nemici e boss difficili da battere e una progressione in livelli. Dal
punto di vista dell'equipaggiamento il titolo regala una cornucopia
di oggetti e drop dei nemici, più in stile Diablo, mentre il sistema
di combattimento risulta molto profondo, con varie posizioni e
modalità di attacco, a seconda dell'arma imbracciata. Il punto
debole della produzione è l'aspetto tecnico, scarno in termini di
dettagli e definizione, bilanciato comunque da una buona direzione
artistica.
Passiamo da un
ottimo titolo al peggiore del trittico, quel Jump Force che
doveva essere un cross over interessante, capace di unire più
universi manga in un solo gioco, e invece si è ritrovato a deludere
profondamente le aspettative. L'idea era infatti quella di prendere i
personaggi nipponici apparsi sulla rivista Shonen Jump, ormai
cinquanaduenne, che aveva al suo interno, tra gli altri, Naruto e
Dragon Ball. L'esperimento è però fallito e, a parte un roster
ricco e ben variegato con quaranta diversi lottatori, il gioco delude
sia dal punto di vista grafico che ludico. L'impianto tecnico non
presenta particolari guizzi e le arene sono abbastanza spoglie e
scarne, mentre il gameplay è estremamente banalizzato. Le meccaniche
di combattimento rimangono infatti molto basilari, con una pressione
dei tasti casuale che tende quasi a premiare il giocatore; una scelta
che rende immediato l'apprendimento, ma intacca in maniera
irreversibile la profondità e godibilità dell'esperienza.
Streets of Rage 4
può sembrare un banale riempitivo del catalogo del Now, una vecchia
gloria ripensata dopo oltre venti anni dall'uscita del terzo capitolo
su console SEGA. Sembra, e in realtà lo è, passata una vita, eppure
il gioco sviluppato da Lizardcube e Guard Crush Games è un
prodotto fresco, veloce, divertente, spettacolare. L'indole da
picchiaduro a scorrimento rimane nelle vene della produzione, con
diversi personaggi tra cui scegliere e affrontare la storia, che ci
mette di fronte a orde di nemici e al boss di fine livello. Lo stile
grafico e artistico sono impeccabili, un omaggio ad un grande
capolavoro di fine anni '90 ma con il dettaglio, cura e risoluzione
moderni. I diversi livelli di difficoltà, l'elevato ritmo, una
Campagna intensa e la possibilità di essere giocata interamente
online (fino a quattro giocatori) consegnano un prodotto capace di
divertire e dare linfa vitale ad un genere legato al passato che
però, mai come in Streets of Rage 4, dimostra di poter ancora essere
attuale e nuovo.
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