Giugno non è un
mese particolarmente entusiasmante per gli abbonati al servizio
PlayStation Now: a dispetto di sei titoli disponibili, la metà dei posti è occupata da giochi dedicati a Sonic, dalla qualità tendente al
basso. L'altra parte è presidiata da Virtua Fighter 5, remaster di un
gioco vecchio di sedici anni, mentre The Witcher 3 ha sulle spalle
sei anni di vita, un capolavoro senza tempo che però è stato già
sviscerato da qualsiasi giocatore si rispetti. Chiude il mese Slay
The Spire, originale indie game.
Partiamo dal
videogioco più meritevole del pacchetto, ovvero quel
The Witcher
3: Wild Hunt che ha segnato la scorsa generazione, rimanendo
(sino alla fine) il miglior open world fantasy nel mercato
videoludico, scettro che ancora oggi mantiene saldo. L'ultimo
capitolo della trilogia sviluppata da CD Projekt ha venduto quasi 30
milioni di copie, consacrando la software house polacca come una
delle più talentuose nell'industria; la saga prende spunto dai
romanzi di Andrzej Sapkowski, da cui il team ha codificato
visivamente l'universo narrativo dello scrittore: una versione
sporca, sanguinaria, matura che è stata (in parte) ripresa dalla
serie tv di Netflix. Wild Hunt è ancora oggi il perfetto esempio di scrittura di un mondo
aperto, diviso in macro aree differenti tra loro per morfologia,
personaggi, nemici e bestiario, coerenti sia dal punto di vista
narrativo che ludico. Il gioco basa molto del suo fascino
sull'impianto grafico, aggiornato per PS4 Pro e con una patch in
lavorazione anche per la next-gen, insieme ad una sceneggiatura di
altissimo livello: Geralt di Rivia è un protagonista scritto
ottimamente, così come i personaggi che lo accompagnano e i tanti
incontri che faremo durante la nostra avventura, con una scala di
grigi e scelte morali che cambiano la percezione del mondo di gioco,
oltre che il finale stesso dell'avventura. Un combat system che ruota
attorno all'uso della spada, in una sorta di balletto tra affondi e
schivate, insieme alle magie e alle abilità sviluppate, seguendo gli
stilemi da gioco di ruolo, con un particolare focus sui set di
equipaggiamento. La ricchezza e credibilità dell'open world delinea
missioni principali e secondarie scritte con cura, oltre a tantissimi
contenuti, che vedono in questa edizione
Game of the Year anche
la presenza delle due espansioni,
Heart of Stone e
Blood
and Wine.
Virtua Fighter
5 Ultimate Showdown unisce l'offerta di giugno del PlayStation
Now al Plus, un gioco che arriva al suo giorno di lancio per entrambi
i servizi in abbonamento di Sony. L'idea è quella di spingere e far
conoscere ad una vasta utenza il picchiaduro di SEGA, in previsione
eSport, un titolo ancora tecnico e interessante seppure presentato in
una versione solamente rimasterizzata dell'originale, uscito nel
2005. Il nuovo motore grafico è lo stesso della serie Yakuza, il
Dragon Engine, che va a modificare illuminazione, texture,
particellari e shader, oltre che ovviamente ad aumentare la
risoluzione, arrivando a 4K e 60fps.
Slay The Spire
è un apprezzato indie game che unisce due generi differenti:
roguelike e carte. La costruzione del nostro mazzo personale parte da
una base di dieci, modificabile e potenziabile nel corso
dell'avventura, tra carte vinte dopo i combattimenti o acquistate dai rivenditori
nei negozi. Le card influiscono sul nostro stile di gioco; da qui ne
deriva una costruzione particolarmente attenta e studiata, che ci
porta nel mondo da GDR roguelike di Slay The Spire. I canoni del
genere vengono declinati in un sistema di combattimento a turni, con
dungeon procedurali, loot per potenziare il personaggio (da scegliere
fra tre) e la progressiva discesa nell'universo fantasy della Guglia.
Il tris di titoli dedicati a
Sonic copre varie tipologie ludiche del porcospino blu made in SEGA.
Sonic Mania è un omaggio alle origini della serie, un
platform bidimensionale old style; Sonic Forces presenta una
nuova veste grafica, un personaggio personalizzabile e un mix di
gameplay classico e moderno, mentre Team Sonic Racing è il
gioco di kart legato al brand.
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