Un cambio epocale
investe la serie di Pro Evolution Soccer, dopo alcune vecchie
promesse di vedere nel 2022 una versione pienamente next gen e il
tempo che ha lasciato invece spazio ad una revisione totale del
progetto, mostrata nella demo rilasciata gratuitamente durante lo
scorso mese. Il beta test online, infatti, aveva presentato un gioco
tecnicamente arretrato, quasi un titolo mobile per certi aspetti, una
pessima impressione che ora viene declinata nel nuovo corso di PES,
che dal 2022 cambia il nome in eFootball.
La seconda grande
novità risiede nella natura di
eFootball, che abbandona la
classica uscita annuale a pagamento e diventa
free to play,
liberamente scaricabile da tutti sin dal day one. Nel corso dei mesi
verranno aggiunte modalità e contenuti, alcuni a pagamento mentre
altri gratuiti, per una
road map del gioco che coprirà
l'intera stagione calcistica. Si inizierà dal 23 settembre con una
versione preliminare, che vede la presenza delle maggiori squadre
europee e sudamericane, per match in locale e successivamente online.
I primi pacchetti ad arrivare saranno infatti indirizzati al
multiplayer
online a cui eFootball vuole avvicinarsi,
soprattutto dopo il grande successo ottenuto nel mondo eSports dagli
ultimi PES. Avremo così i
Campionati Online dove i giocatori
potranno sfidarsi con le squadre di club e ottenere la promozione
nelle Divisioni (come accade già adesso) e la
Modalità Team
Building, una revisione del MyClub dove costruire la nostra
squadra ideale (la versione made in Konami del FUT di Fifa), con
calciatori presi da tutto il mondo e la possibilità di
personalizzare tattiche, allenatore, divise, logo e nome del nostro
dream team. Il focus online sembra quindi predominante, visto che la
Master League non ha ancora una connotazione chiara né di come sarà
né quando arriverà; la speranza è che possa permettere ai fan
dell'offline di godere di un'esperienza quanto più possibile
completa, quantomeno in linea con i precedenti PES, anche per quanto
riguarda l'utilizzo dei File Opzioni nell'editor di gioco.
Un altro cambio
importante risiede nel motore grafico del gioco, con l'abbandono del
proprietario Fox Engine in favore dell'
Unreal Engine 4, più
scalabile e adattabile per le diverse piattaforme e console. Quanto
questo sia un passo in avanti è però tutto da valutare, visti gli
ottimi risultati raggiunti con il vecchio motore tecnico e
l'inesperienza con il nuovo, ma soprattutto per la natura cross gen
del prodotto, che vedrà addirittura delle versioni mobile del gioco,
aspetto che preoccupa non poco i possessori di console, specialmente
quelle next-gen. L'idea di abbracciare un pubblico quanto più ampio
possibile rischia di snaturare la serie e di annichilirla verso una
realizzazione tecnica trattenuta, mentre dal 2017 il brand aveva
imboccato la via della simulazione e iniziato una risalita
all'interno del genere. Konami, tuttavia, promette un maggiore
realismo per quanto riguarda le animazioni, grazie
all'implementazione del
Motion Matching: il controllo palla e
i dribbling hanno un numero quadruplo di interazioni rispetto al
passato, sia in termini di uno contro uno che per quanto riguarda le
animazioni dei giocatori, in funzione del posizionamento
uomo-pallone.
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