Il mistero delle piramidi d’Egitto in 5 film
Cinema / Fantasy / Approfondimenti - 06 November 2017 08:00
Una recente scoperta amplia ancora gli enigmi sorti attorno alle piramidi d’Egitto
È recente la scoperta che nella tomba del faraone egizio Cheope possa essere presente una stanza ancora mai dischiusa.
L’edificio fu costruito nell’anno 2550 a.C. a Giza. La cavità dovrebbe essere lunga almeno trenta metri, e anche se i ricercatori dell’Heritage Preservation Innovation Institute di Parigi non sono sicuri se sia diritta o incline, era un luogo che serviva affinché il faraone Cheope venisse traghettato nell'aldilà. La piramide di Cheope è una delle più famose al mondo, poiché ha rivelato oltre ai passaggi e alle camere note anche altri antri inesplorati.
Alta circa 139 metri e larga 230 metri, la Piramide è stata analizzata solo in tre camere: quella sotterranea, la camera della Regina e infine la camera del re. Tutte sono collegate da corridoi, ma gran parte della struttura interna è rimasta oscura. Questa nuova scoperta è avvenuta attraverso i muoni, ovvero le particelle subatomiche prodotte quando i raggi cosmici si infrangono nell’atmosfera, e che possono passare attraverso centinaia di metri di roccia prima di decadere e essere assorbiti. Il mancato assorbimento in un particolare strato della piramide ha permesso la scoperta della stanza segreta. Il regno di Cheope durò dal 2509 al 2483 avanti Cristo.
Vari sono i film che hanno preso spunto dagli enigmi delle piramidi. Il film che unisce fantasy e storia è “La Mummia” (1932) di Karl Freund con Boris Karloff nel ruolo di Imhotep. Ambientato nel 1921 a Tebe, è incentrato su tre archeologi di una spedizione del British Museum che scoprono un sarcofago contenente la mummia del sacerdote Imhotep. Dopo aver letto un papiro - il Libro di Thot - il millenario sacerdote è riportato in vita. Con le sembianze di Ardath Bey, il sacerdote cerca di resuscitare la compagna Anck-Su-Namun. Da questo film sono tratti vari sequel, come quello con Tom Cruise del 2017. De medesimo tenore sono anche “Talos - L'ombra del faraone” (1998) e ”Adèle e l'enigma del faraone”.
Imperdibile è invece “La valle dei re” (1954) di Robert Pirosh. Anna Barclay dopo la morte del padre egittologo continua le sue ricerche, grazie ad una statuetta che rivela che nella tomba del faraone Ramoteh possa celarsi la verità del racconto biblico di Giuseppe. Anna con il marito e un collaboratore giunge al Cairo, visita il monastero di Santa Caterina nel Sinai e il tempio di Abu Simbel: qui rinviene la verità sulla morte del padre e una tomba mai scoperta.
“Il faraone” (1966) di Jerzy Kawalerowicz ci conduce proprio nel XI secolo avanti Cristo, nell’Antico Egitto quando il giovane faraone Ramses XIII riforma la società. La condizione delle popolazione più povera è migliorata grazie a Ramses, e dal punto di vista politico lui ambisce a conquistare gli Assiri per arricchire il paese. Ma così si scaglia contro i sommi sacerdoti che custodiscono la ricchezza degli dei nascosta in un labirinto del tempio di Ammone. Pur essendo un film polacco, la spettacolarità fu apprezzata dal pubblico e dalla critica: pochi anni prima era stato realizzato “Cleopatra” (1963) con Liz Taylor, che era più concentrato su aspetti storici e sentimentali che religiosi.
“Agora” (2009) è quello che invece riesce a restituire un migliore senso del passaggio culturale in atto nel IV secolo dopo Cristo. Il cristianesimo sta ampliando il numero dei fedeli, e Ipazia di Alessandria (Rachel Weisz) è un filosofo agnostico che crede nel progresso della conoscenza. Il suo obiettivo è convincere i suoi studenti che lo studio della filosofia esula dal campo religioso a cui appartengono.
Il film che invece fonde ricerca archeologica con spetti misteriosi è “Tutankhamun”, realizzato per la televisione e con un cast composto da Max Irons, Jonathan Aris e Sam Neill (leggi l'intervista). Qui l'archeologo Howard Carter cerca una tomba intatta di uno dei faraoni dimenticati dall'Egitto, Tutankhamon. I suoi colleghi lo deridono credendo che l’impresa sia impossibile. Solo il ricco Lord Carnarvon lo asseconda, e accetta di finanziare i lavori di Carter.
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