Venezia 81, recensione film King Ivory: un racconto già vecchio di degrado e disperazione
La narrazione si sviluppa attraverso una serie di archetipi familiari

King Ivory tenta di ritrarre l'implacabile devastazione causata dalla diffusione del fentanyl attraverso una tela di personaggi intrecciati, dalla polizia ai criminali, dai civili ai tossicodipendenti. Ambientato in una Tulsa resa quasi apocalittica, il film segue le vicende di Layne West, un agente dell'antidroga, il cui lavoro assume una piega personale devastante quando suo figlio Jack cade nella trappola della dipendenza.
La narrazione si sviluppa attraverso una serie di archetipi familiari
La narrazione si sviluppa attraverso una serie di archetipi familiari: Ramón Garza, il capo del cartello messicano locale; Holt Lightfeather, il capo carismatico di una gang indigena; e la famiglia Greene, vertice della mafia irlandese. Ognuno di questi personaggi rappresenta un angolo del triangolo del potere e del controllo sul traffico di fentanyl. La pellicola si sforza di esplorare il degrado umano e sociale che queste figure impongono e subiscono, offrendo una finestra sulle loro esistenze costrette tra muri di prigione, tanto metaforici quanto reali.
Tuttavia, King Ivory si dibatte nel proprio tentativo di freschezza. Mentre la caratterizzazione del contesto degradato e la descrizione accurata delle dinamiche del narcotraffico catturano l'attenzione, il film finisce per ricalcare sentieri cinematografici già ampiamente battuti. Le tematiche di dipendenza, corruzione e redenzione sono presentate con una formula che riecheggia echi di drammi precedenti, senza riuscire a infondere novità nei suoi protagonisti.
Il film offre uno sguardo competente ma convenzionale sulla tragedia del fentanyl, arricchito da una rappresentazione efficace del degrado sociale. Nonostante le solide performance del cast, il film non riesce a distinguersi come un'opera di rottura o innovazione nel genere, appoggiandosi piuttosto su schemi narrativi consolidati che ne limitano la potenza e l'impatto.
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