Recensione The Constitution – Due insolite storie d'amore sull'odio

Cinema / Recensione - 03 April 2018 08:00

Di Rajko Grlić e Ante Tomic, in sala dal 5 aprile.

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The Constitution - Due insolite storie d'amore è una delle pellicole più premiate dei festival nel 2017 (recentemente anche al  BaNeFF di Stoccolma). Il film croato, maggiormente atteso in madrepatria, viene finalmente distribuito anche in Italia da Cineclub Internazionale e Tycoon Distributio.

The Constitution - Due insolite storie d'amore

Ambientato a Zagabria, The Constitution mette a fuoco i conflitti etnici, religiosi e politici che, dopo il crollo della Jugoslavia nel 1992, continuano a serpeggiare nella Croazia repubblicana. Una livida intolleranza, rappresentata anche nella sua versione ultima, senza cognizione di causa, disseminata tra le generazioni più giovani.

Vjeko Kralj (Nebojša Glogovac) è un professore di liceo. Viene da una famiglia dell'alta borghesia, nota per la militanza patriottica. Il padre è un ex ustascia - un ex nazionalista di estrema oppositore del Regno di Jugoslavia, a maggioranza serba, nel 1929: ormai è vecchio e, amputato di entrambi gli arti inferiori, costretto a letto da anni.
Il compagno del professore è morto da un anno. A Vjeko Kralj, omosessuale, non resta che uscire di notte, (tra)vestito con i suoi preziosi abiti femminili: un drink solitario, un fiore e una candela al tragico capezzale voluto dal vioncellista.
Durante una sua uscita notturna, il professore viene brutalmente aggredito da una gang di giovani teppistelli. Al pronto soccorso, sarà la sua vicina, e connazionale, Maja (Ksenija Marinković) a prendersi cura di lui. L'infermiera abita al piano di sotto del palazzo del professore. È sposata con Ante (Dejan Acimovic), un serbo che ha cambiato il cognome e combattuto, come volontario a fianco dei croati, durante la guerra dei Balcani per assicurarsi un posto di lavoro. Ora è un poliziotto, trattato con sufficienza dai colleghi croati. Per il professore, è uno dei troppi serbi, comunisti e barbari, che affollano la polizia.

Maya comincia a prendersi cura dell'anziano padre del professore. Non vuole soldi: nel paese di origine, tra vicini di casa ci si aiuta. Invece dei soldi, tuttavia, visto l'insistenza di Vjeko Kralj, chiede un favore: aiutare il marito nello studio della Costituzione, oggetto del test obbligatorio per continuare a lavorare.

Il professore accetta con riluttanza. Dalla prima lezione, "maestro" e "allievo" non se la mandano a dire sfoderando i pregiudizi: chi è peggio, un “torturatore” o un “pedofilo”?
Nonostante la crisi inconciliabile tra i due, Maja continua ad aiutare quel suo vicino, in evidente stato di difficoltà nel gestire le cure per il padre. E Ante, per dimostrare di non essere lo stereotipo nella testa del professore, indagherà sui responsabili del pestaggio, finendo nei guai.

The Constitution è un film importante, realizzato magnificamente, fin dalla prima scena. Il finale è altrettanto impeccabile: tra tanta violenza, i soprusi, che la vita riesce a riservare, ci sono anche persone meravigliose. O viceversa.


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