Recensione libro Operazione Mercurio, il thriller storico: la mappa di un misterioso tesoro a Creta

Daily / Libri / Recensione - 13 April 2018 08:00

Operazione Mercurio, in libreria per la casa editrice milanese SEM.

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Quanto basta

Operazione Mercurio è un thriller ambientato nell'isola di Creta, tra un passato leggendario e il presente narrativo collocato nella metà degli Anni Ottanta. Gli autori sono il giornalista de La Stampa Paolo Colonnello e il compianto professore di letteratura ellenistica, Antonio Aloni.

Maki Markaris dirige il piccolo commissariato di Chaniá, sull’isola di Creta. È un poliziotto scomodo, affatto incline alla corruzione e alla violenza. Creta sta uscendo dalla crisi e diventando popolare meta di divertimento. Ovunque, sorgono complessi turistici, speculazioni edilizie rese possibili con il beneplacito di politici e imprenditori.

Markaris è vedovo, con due figli laureati e una carriera promettente altrove. Professionalmente, può contare su Kostantinos Me­renditis, un fiuto da sbirro infallibile. Il commissario ama cacciare e cucinare polpi (“un appassionante mistero con cui misurarsi in una sfida di nobili astuzie”), creature marine che intasano illegalmente i freezer del commissariato: “Da Atene avevano creduto di punirlo e mortificarlo? E lui si era vendicato amando la vita. Avreb­bero dovuto vederlo, adesso: panzuto e abbronzato sulla spiaggia, con la mano stretta sui tentacoli della sua preda preferita e una grigliata ad attenderlo. «Andate a prender­vela in quel posto!» pensò con ferocia. Merenditis, che aveva il pregio di sapergli leggere nella mente, approvò stappando una bottiglia di rosso.”

Il caso (archiviato) arriva con Afroditi, archeologa bella come una dea, la quale si rivolge a Markaris. Il padre Demetrios, un onesto pescatore, e lo zio Nikolaos, pope del paese tutto d'un pezzo, sono morti in circostanze misteriose. Il professor Karoly Panaghiotakis, primario e medico le­gale del distretto di Chania e Heraklion, non ha dubbi: l'uno è morto annegato, l'altro di infarto. Eppure, ci sono delle incongruenze: non sfuggono ad Afroditi, né al commissario. Il medico legale ha un passato oscuro, tuttavia non è l'unico personaggio coinvolto nella storia, a destare sospetti.

Anche Afroditi è un'archeologa scomoda. In cerca di prove per una teoria impopolare: “L’ipotesi è che i Minoici siano nati come una colonia egizia e che i faraoni avessero scelto Creta per nascondere i loro segreti e forse anche qualcos’altro. I sovrintendenti di Heraklion e Chania non sono molto contenti di questa mia idea, preferirebbero che mi occupassi degli scavi all’interno dell’isola, a Monastiraki, confermando l’origine autoctona della civiltà minoica. Sono molto nazionalisti e non amano immaginare origini africane per questa parte della Grecia. Invece proprio a Monastiraki ho trovato tracce che confer­merebbero la mia teoria”.

L'omicidio dei due fratelli potrebbe trovare il movente nel passato, al tempo della Seconda guerra mondiale: “Con i nazisti sull’isola, da quelle parti avevano pas­sato tre anni d’inferno: spie, traditori, vendette, eroismi. Molti ne portavano ancora i segni, qualcuno era scomparso, era scappato o aveva, forse, cambiato identità per sfuggire alle vendette”.
Nel paese, infatti, continua a rieccheggiare lo spirito di vendetta riguardo alla morte di Petros e di un gruppo di ragazzi locali, uccisi a tradimento. C'è un fantasma traditore, che tanto fantasma non è.
E c'è un “pezzo di argilla bruciacchiata piena di scarabocchi”, saggiamente custodita nei decenni: “Da quello che mi hai detto, credo che tu abbia in mano un do­cumento bilingue, cretese ed egiziano, una scoperta che già di per sé, per un archeologo, vale quanto un tesoro. Ma se la mia teoria è esatta, vale molto di più. Se l’hanno scritta in due lingue diverse, cosa che non accadeva quasi mai, l’hanno fatto perché si trattava di un documento di grande importanza. E se si trattasse di una... mappa del tesoro?” chiedeva Petros.

Operazione Mercurio è un'intrigante detection storica, a caccia di un mistero affascinante.


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