Recensione film Noi 4, Fabrizio Gifuni nella sconclusionata famiglia di Francesco Bruni
Noi 4 è il film di Francesco Bruno con Ksenia Rappoport e Fabrizio Gifuni. Il film racconta di una famiglia alle prese con divergenze e malumori, aprendo verso la commedia sociale
Francesco Bruni dirige il film “Noi 4”, con Ksenia Rappoport, Fabrizio Gifuni, Lucrezia Guidone e Francesco Bracci Testasecca.
La trama. La vicenda ruota attorno ai quattro membri di una famiglia romana. In un’afosa giornata il timido Giacomo deve affrontare gli esami orali di terza media e dichiararsi alla sua compagna orientale di scuola. A spronarlo c’è la sorella Emma, ventenne attrice che nasconde il suo affetto con frasi pungenti. Emma in realtà odia la madre Lara, che secondo lei ha inabissato di ansia sia il fratellino che lei, tanto da farlo intimorire di sbagliare perennemente. Infine c’è il padre Ettore, su cui Emma riversa il suo affetto, con la stessa forza con cui lo asciuga dalla madre. I genitori sono separati, ed Ettore non fa nulla per riavvicinarsi: la ex moglie Lara è ingegnere, lui un artista bohemien che come dice il piccolo Giacomo “ultimamente è in crisi creativa e non lavora più (...) il problema è cui proviene da una famiglia di nobili, che gli hanno fatto credere che sia il più grande artista. E così si è rilassato”.
La recensione. Tutto si svolge in questa giornata in cui i quattro si uniscono e si allontanano. Con tocco lieve lo sceneggiatore Francesco Bruni torna dopo “Scialla! (Stai sereno)” (2011) a riflettere sui rapporti familiari. Lì era Luca che ritrova un padre sconosciuto ma al contempo partecipe delle sue avventure, qui due figli più maturi dei propri genitori e capaci di affiatarli.
Sembra che Bruni abbia bisogno di raffigurare la società attuale usando il microcosmo della famiglia, come nucleo da cui derivano tutti i problemi e le incertezze. In questo senso ha scelto degli interpreti perfetti per i vari ruoli, dalla compassata Ksenia Rappoport alla giovane apparentemente svogliata Lucrezia Guidone. Fino all’eclettico Gifuni.
Una pellicola certamente da vedere, per come segna il passaggio nella cinematografia italiana verso la commedia sociale finora affrontata solo da Paolo Virzì.
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