Recensione film New York Academy - Freedance
Cinema / Recensione - 14 September 2018 13:15
In sala dal 13 settembre, vivere di danza a New York.
New York Academy - Freedance (High Strung: Free Dance, il titolo originale) è il sequel di New York Academy di Michael e Janeen Damian. Janeen, che scrive e produce il film insieme al marito, può contare su una carriera di ballerina professionista, inclusi numerosi spettacoli per artisti come Michael Jackson, Prince, George Michael ed Elton John. Il consorte Michael, anche regista della pellicola, fa leva sul passato maturato sui palcoscenici di Broadway e una solida esperienza nell'ambito della produzione discografica.
Charlie ( Harry Jarvis) ha talento da vendere, quando si tratta di suonare un pianoforte, ma deve mantenersi come ragazzo delle consegne. Anche Barlow (Juliet Doherty) è una ballerina straordinaria, ma si guadagna da vivere come addetta di una società di telemarketing.
Dopo l'ennesimo provino fallimentare, la ragazza entra nel corpo di ballo di un nuovo show, Free Dance appunto, con annesso il tour mondiale. Anche Charlie, grazie alla stessa audacia di tentare il tutto per tutto, riuscirà, infine, a ottenere l'ingaggio.
Ci sono i conflitti di interesse tra il coreografo e il produttore: un nome da mettere sul cartellone, anche senza doti da ballerina. L'esigenza è quella di attirare il pubblico medio e pagante, che di danza non ci capisce molto. Zander (Thomas Doherty), il coreografo, famoso bello e maledetto, dovrà banalizzare la coreografia della star da richiamo per proteggerla dalle critiche.
Non manca l'intreccio amoroso tra la ballerina di fila, il coreografo e l'artista squattrinato: trame già viste, da All That Jazz (1979) a Saranno famosi (1980), Staying Alive (1983), Chorus Line (1985), fino ai più “recenti” Moulin Rouge (2001) o Il cigno nero (2010). Eppure, lo script sa aggiungere una nota attuale, sorretto dalle meravigliose coreografie di rinomati maestri, di fama internazionale, della danza.
All'artista spetta una vita “di trionfi, tormenti, gioie e delusioni”. Una vita di solitudine, senza via di uscita - insegnerà Madame Latour, un tempo celebre, a Charles.
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