Recensione film Separati ma non troppo
Cinema / Recensione - 14 September 2018 12:00
Per la regia di Dominique Farrugia con protagonisti Louise Bourgoin e Gilles Lellouche
Commedia francese ma non troppo
Separati ma non troppo - in lingua originale: Sous le même toit - è una commedia francese, scritta e diretta dal regista Dominique Farrugia, nella quale tematiche sociali e problematiche familiari si alternano in una narrazione snella, con i personaggi caratterizzati in maniera definita a tratti caricaturale. Il rapporto tra genitori e figli che viene analizzato con i limiti, sottili e valicabili, della maturità, rappresenta il tema portante della trama. Separarsi senza essere troppo lontani non per essere di supporto bensì per soddisfare un’esigenza o bisogno personale che nasconde l’impossibilità di fare a meno l’uno dell’altra. Una commedia che per lo stile utilizzato sembra essere molto hollywoodiana.
Trama di Separati ma non troppo
Yvan e Delphine divorziano ma restano a vivere sotto lo stesso tetto per via della crisi ma anche perché lui detiene una piccola quota della casa. Comincia così una battaglia dispotica da un lato e cospiratrice dall’altro che inevitabilmente coinvolgerà anche i giovani figli.
Commedia che definisce il rapporto di coppia con ironia
Il ruolo della donna lavoratrice che tiene salda la famiglia e dell’uomo alla perenne ricerca di sé sono gli aspetti che portano alla crisi matrimoniale. Una donna che deve mantenere il marito con un lavoro precario e ripianare i debiti di entrambi, stanca d’essere la colonna portante della famiglia, impone la scelta del divorzio e dimostra invece la propria immaturità nel rapporto con il suo ex e con i figli. L’uomo perennemente immaturo che si lancia in ogni progetto sperando che sia il colpo della vita si accorge presto che non può fare a meno della donna che ama e cerca di portare a termine i propri progetti. Una scelta narrativa che rispecchia spesso la realtà dei fatti facendo riscoprire i protagonisti fragili fuori dalla loro quotidianità e messi alla porta dai figli che invece impongono ad entrambi maggiore maturità.
Il regista utilizza temi convenzionali e già visti in commedie simili ma lo fa con leggerezza ed eleganza, intrattenendo lo spettatore con umorismo. La sceneggiatura presenta una narrazione compiuta ed i personaggi, ben interpretati dagli attori, sono calati nel contesto in modo caricaturale ma efficace, definiscono l’essenza della storia.
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