NBA 2K19, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 14 September 2018 14:00

NBA 2K19 è l’appuntamento stagionale con il basket targato 2K Games

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NBA 2K19 ha il compito di migliorare una serie che raggiunge l’eccellenza ormai da anni, senza dubbio il miglior titolo sportivo per qualità e continuità all’interno del panorama videoludico. La formula di gioco, estremamente realistica e simulativa, unita ad un impianto visivo di altissima qualità, con giocatori perfettamente digitalizzati e replicati, si affina ogni anno con piccole migliorie e introduzioni che tentano di innovare e svecchiare alcune dinamiche. Il lavoro annuale di Visual Concepts e 2K Games ha ormai tracciato un solco inarrivabile, con il rivale NBA Live che non riesce minimamente a competere né ad essere una valida alternativa all’interno dei titoli cestistici. Gli aspetti verso cui si sono concentrati gli sforzi rappresentano i due capisaldi del single-player, vale a dire la Mia Carriera e Il mio GM.

NBA 2K19

La Mia Carriera rappresenta l’ascesa del nostro personale atleta all’interno del panorama mondiale del basket, partendo dagli esordi nei campionati universitari sino alla possibilità di brillare nelle Finals di NBA. Le possibilità di personalizzare il nostro alter ego virtuale, finalmente libero da alcune meccaniche di microtransazioni sin troppo invasive nel precedente capitolo, passa da decine di dettagli, tra colore della pelle, capelli, barba, oggetti, e un sistema di abilità e statistiche davvero profondo. Il percorso narrativo intrapreso da NBA 2K19 rappresenta un deciso cambio di rotta, letterale, delle ultime poco ispirate carriere, con un inizio che ci porta lontano dal mondo a noi conosciuto. Il nostro giovane personaggio, infatti, a causa di un indole ribelle e poco incline al compromesso, non riesce a trovare strada nel basket professionistico a stelle e strisce, ed è corretto a confrontarsi con una nuova realtà, la Lega Basket Cinese. L’arrivo in terra orientale porta con sé svariate problematiche legate alla cultura differente e ad un lingua totalmente sconosciuta, un meccanismo personale che innesca pensieri e considerazioni piacevoli da vivere in prima persona, con una parte narrativa sicuramente più solida e credibile rispetto al passato.

Il Mio GM è invece la modalità dove scegliere una squadra di NBA, gestendo gli aspetti sportivi, amministrativi ed economici, con l’obiettivo di portare al successo il nostro team all’interno del campionato nazionale. Il numero di statistiche e parametri è aumentato, sopratutto durante la fase del Draft, dove scegliamo le giovani promesse, con l’introduzione della figura del Mentore, un giocatore da noi selezionato che possa guidare e migliorare la crescita dei nuovi arrivati. Inoltre possiamo scegliere se far partecipare le squadre classiche del passato, con le leggende dagli anni ’60 ad oggi che possono essere scelte come giovani da inserire nel nostro organico. Al di là delle novità legate al Draft, la carriera si mantiene ricca di dettagli e aspetti gestionali, con dinamiche e situazioni perfettamente credibili.


Il gameplay di NBA 2K19 è la naturale evoluzione del precedente episodio, con alcune novità che tendono ad enfatizzare le giocate in sequenza e una fase difensiva più curata, che dona un maggiore equilibrio tra attacco e difesa. Nell’ottica di spettacolarità fa il suo debutto l’Impeto, un bonus temporaneo che potenzia le abilità dell’atleta capace di specifiche giocate all’interno della partita, una sorta di trance agonistica che va ad influenzare positivamente le nostre azioni. Sempre in fase offensiva è stato modificato il sistema di tiro, con una barra verticale che va riempita alla giusta altezza per effettuare una conclusione perfetta, mentre in ottica difensiva è stata leggermente potenziata la dinamica delle palle rubate: rimanendo sempre legata a un tempismo ideale, la possibilità di sottrarre il pallone viene ora gestita in caso di mancata protezione o distrazione del giocatore avversario. Tutto ciò innesca un maggior equilibrio tra chi attacca e difende, anche grazie ad una difesa all’interno della lunetta più precisa e soddisfacente. Le novità si innestano all’interno del solido e simulativo concetto di basket che la serie si propone, con successo, ormai da anni, con dinamiche ragionate e tattiche, molto vicine a quelle reali.
L’aspetto grafico è un ulteriore tassello verso la verosomiglianza, con atleti modellati in maniera impeccabile sia dal punto di vista visivo che in termini di animazioni, che non solo donano una fluidità e naturalezza ai movimenti, ma vanno ad impattare sul gameplay, con contatti e situazioni dall’estremo realismo. Tutto è replicato su licenza e con cura, dalle arene al pubblico, dall’illuminazione del parquet alle scene di intermezzo, con atleti riprodotti uno ad uno per capigliatura, barba, tatuaggi, scarpe ed esultanze.

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