Rachel con Sam Claflin e Rachel Weisz, dal romanzo di Daphne du Maurier
Cinema / Recensione - 14 March 2018 11:30
Nelle sale da giovedì 15 marzo, Rachel: nel cast anche Pierfrancesco Favino.
Roger Michell porta sul grande schermo la trasposizione cinematografica di Mia cugina Rachel (1951), romanzo di Daphne du Maurier. Già negli Anni Cinquanta, all'uscita del libro dell'autrice londinese, Hollywood si interessò all'opera producendo un primo film che fece guadagnare a uno sconosciuto Richard Burton una prima nomination agli Oscar, come Miglior attore non protagonista.
Philip, interpretato da Sam Claflin, è un orfano cresciuto dal cugino Ambrose. Non ci sono ombre di surrogati materni nella grande tenuta in Cornovaglia. Tuttavia, quando Philip, ormai un giovane uomo, finisce gli studi e torna alla sua terra, ammette che quello è l'unico posto al mondo in cui vuole vivere. Non gli interessano i libri, le città, i discorsi brillanti.
Il suo ritorno coincide con il matrimonio di Ambrose con Rachel. Quel cugino, considerato come un padre, è in Italia e comunica con Philip attraverso lettere che diventano sempre più allarmanti. Ambrose muore in circostanze misteriose. La sua ultima missiva è frutto di una mente farneticante per la malattia o la sua morte è collegata all'avida moglie?
Philip crede alla seconda ipotesi. Giura vendetta per lo sfortunato cugino. Da una parte c'è l'ambigua figura dell'avvocato di Rachel (Pierfrancesco Favino), dall'altra il padrino e curatore dell'eredità di Philip con la figlia Louise, innamorata del giovane in procinto di ereditare una fortuna.
L'arrivo della cugina Rachel (Rachel Weisz), così bella, colta e intelligente, seminerà scompiglio: tanto nella routine della comunità rurale, quanto nel cuore di Philip.
Chi è davvero questa affascinante donna, esperta preparatrice di tisane salutari? Appare perfetta, una donna abituata all'indipendenza e compassionevole verso i bisognosi, mentre dall'oltreoceano, a qualcuno, giungono chiacchiere sul suo conto affatto rassicuranti.
Rachel è ambientato in epoca pre-vittoriana. Il film esordisce avvolto in un'atmosfera di suspence che, tuttavia, non ha la tenuta di una trama di Hitchcock. Paesaggi suggestivi sorreggono una trama in cui echeggiano riconoscibili dinamiche letterarie del tempo. Le protagoniste femminili si specchiano nella mentalita di alcune eroine di Jane Austen o delle sorelle Bronte.
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