Now you see me 2: recensione del film incontro scontro tra illusione e tecnologia

Cinema / Recensione - 09 June 2016 08:00

I Quattro Cavalieri tornano da protagonisti nel sequel di Now you see me con nuove performance ricche di inganni da svelare, avendo come scopo quello di rivelare la verità che si cela dietro un

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Dopo le illusioni escogitate nel primo capitolo, Now you see me 2 torna sul grande schermo con una nuova trama da scoprire, questa volta sotto la direzione di Jon M. Chu.

J. Daniel Atlas (Jesse Eisenberg), Merritt McKinney (Woody Harrelson), Jack Wilder (Dave Franco) e la new entry Lula (Lizzy Caplan), meglio conosciuti come i Quattro Cavalieri, sono pronti a smascherare le operazioni immorali di nuovi magnati, ma la loro performance viene bruscamente interrotta da un nuovo antagonista, Walter Mabry (Daniel Radcliffe), che contrappone il controllo della tecnologia al potere dell’illusione. Chiamati a contrastare le azioni di vendetta dell’ex mago Thaddeus Bradley (Morgan Freeman), incastrato dai maghi nel primo episodio, i Quattro Cavalieri dovranno escogitare una nuova ed originale performance per riabilitare il loro nome ed arrivare a comprendere chi si nasconda dietro questo nuovo complotto messo in atto.

Jon M. Chu, regista statunitense che condusse al cinema altri celebri sequel, quali Step Up 2 – La strada per il successo nel 2008, seguito da Step Up 3D del 2010, prende le redini in mano del franchise Now you see me, il cui primo film era stato diretto da Louis Leterrier, e propone una propria versione spettacolarizzata del mondo della magia. Il perno intorno a cui gioca Now you see me 2 è il contrasto che si viene a determinare tra due mondi, quello dell’illusione e quello della tecnologia, che presentano un fondamentale punto in comune, ossia la parvenza del reale.

Now you see me 2 presenta al suo interno numerosi colpi di scena e cambi direzionali, esattamente come nel primo capitolo. Rispetto a Now you see me, però, il fulcro della trama si snoda in modo diametralmente opposto se si prendono in considerazioni i personaggi principali, ossia i Quattro Cavalieri. Si può assistere, infatti, ad un ribaltamento dell’azione: mentre nel primo erano i quattro illusionisti ad avere la situazione sotto controllo, muovendo a proprio piacimento le pedine rappresentate di volta in volta dagli uomini dell’FBI, dai magnati da truffare e dall’ex mago Thaddeus Bradley, la guest star d’eccezione Morgan Freeman, da incastrare, ora sono loro ad essere pedine nelle mani di un abile orchestratore del ramo tecnologico, il nuovo nemico contro cui si scontreranno, ossia Walter Mabry, un maturo Daniel Radcliffe.

L’atteso sequel del primo Now you see me fa il suo ingresso nelle sale italiane riconducendo al loro interno un lungometraggio in cui la spettacolarizzazione di trucchi ed inganni, asserviti ad una logica tipica da film giallo, impone il suo predominio finendo con lo svelare la realtà dei fatti e il diverso e corretto punto di vista da cui osservarla per carpirne brandelli di verità insiti al suo interno perché, come ricorda il personaggio interpretato da Morgan Freeman, le cose “non sono mai come appaiono in superficie”.

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