Jump Force, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 21 February 2019 14:00

Il picchiaduro che riunisce manga e anime

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Jump Force è il picchiaduro sviluppato da Spike Chunsoft e pubblicato da Bandai Namco, un titolo che racchiude al suo interno gli eroi e i villain dei manga più famosi. L’enorme crossover che ne scaturisce, chiaramente indirizzato e pensato per i fan dell’universo giapponese, vede la presenza, tra gli altri, di One Piece, Naruto, Dragon Ball, Yu-Gi-Oh! e I Cavalieri dello Zodiaco. Il risultato è quello di un picchiaduro in terza persona votato al fan service, con tanti lottatori ma un sistema di combattimento spesso banale e semplicistico, non supportato da contenuti abbastanza interessanti.

Jump Force
La Campagna principale di Jump Force unisce l’universo dei magna a quello reale, con un cataclisma che innesca il proliferarsi dei venom, persone possedute dalla forza malefica dei cubi umbras, all’interno del nostro mondo. I manufatti che prendono il controllo degli individui, trasformandoli in combattenti aggressivi e furiosi, sono parte del piano di uno dei più famosi e conosciuti cattivi della storia dei manga. Il nostro compito è quello di istituire una Jump Force, un team capace di contrastare le mire dei villain, con l’aiuto dei personaggi più caratteristici dell’iconografia nippponica, tra cui Goku, Rufy, Naruto. La storia inizia con la creazione del nostro alter ego virtuale, tramite un editor complesso e ben strutturato, che permette una personalizzazione estremamente soddisfacente, oltre che la possibilità di sbloccare successivamente costumi, oggetti e gadget aggiuntivi. La progressione dell’avventura rimane lineare e abbastanza ripetitiva, divisa per capitoli, con missioni che si limitano allo scontro con i venom o con le versioni possedute degli eroi, senza presentare sfide particolarmente interessanti o divertenti.
La lunga durata della storia di Jump Force si unisce ad un roster ricco e variegato, che vede la presenza di numerosi eroi e cattivi provenienti dai differenti universi manga, per un totale di quaranta personaggi. L’aspetto da gioco di ruolo, appena accennato, permette di salire di livello con il nostro combattente, potenziando le abilità e le tecniche a nostra disposizione. Se la fascinazione di controllare i principali protagonisti degli anime, apprezzati in tv e durante la nostra adolescenza, rimane uno degli aspetti più intriganti di Jump Force, la messa in scena tendente al realismo mal si sposa con il character design originale, con uno scollamento estetico avvertibile soprattutto durante i filmati. La componente visiva è infatti uno degli aspetti maggiormente problematici, con l’Unreal Engine 4 sfruttato in maniera ottimale solamente per quanto concerne l’effettistica, con un ottimo colpo d’occhio coreografico e di effetti speciali, che rendono altamente spettacolari gli scontri nelle arene di gioco. Le note dolenti risiedono invece nelle animazioni dei personaggi, che a tratti si presentano grottesche, una precisione e feedback dei colpi scadente e una povertà generale nel dettaglio grafico.

Lo stesso gameplay si presenta semplice e senza particolari tecnicismi, basato quasi solamente sull’utilizzo di pochi pulsanti, per attacchi continui e caotici che si concentrano verso il nostro bersaglio. Jump Force è un picchiaduro in tag team, dove si scontrano due squadre composte da tre differenti combattenti: la barra della vita è condivisa, e i vari personaggi possono essere switchati in qualsiasi momento. Durante gli scontri all’interno delle arene, insieme ai tasti di attacco, salto, presa e schivata, abbiamo l’indicatore del Risveglio, l’abilità peculiare di ogni eroe, che si ricarica subendo colpi. Le possibilità di utilizzo sono due: con la barra riempita a metà possiamo attivare la nostra mossa speciale o trasformarci in una versione potenziata di noi stessi, oppure attendere che l’indicatore sia pieno per avere un effetto ancora più devastante e durevole.

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