Recensione film Il matrimonio che vorrei, Meryl Streep alla ricerca delle nozze perdute
Meryl Streep e Tommy Lee Jones in Il matrimonio che vorrei, indagano la propria situazione di coppia alla ricerca dell'intimità ormai scontata e persa
Il matrimonio che vorrei, dal titolo originale Hope Springs, rappresenta la voglia di evitare l'assuefazione della convivenza per riassaporare l'intesa ormai data per scontata e divenuta, dopo tanto tempo passato insieme, convenzionale.
Trama: Kay (Meryl Streep) e Arnold (Tommy Lee Jones) sono una coppia di comprovata solidità ma la stabilità significa anche routine, abitudinarietà. Dopo tre decenni di matrimonio Kay ha il desiderio di rianimare il rapporto e l'intimità con l'amato marito. Venuta a conoscenza dell'esistenza di un famoso terapeuta di coppia, il Dr. Feld (Steve Carell), Kay cerca di convincere il refrattario marito ad imbarcarsi in questa avventura.
Qualcuno potrebbe chiedersi come sarà il proprio matrimonio tra trent'anni ed altri magari domandarsi come si è giunti ad una ingombrante abitudinarietà. Le risposte sembra averle la determinata Kay che nonostante un marito burbero non si arrende alla propria condizione. L'insoddisfazione e la voglia di reinventarsi anche ad una età piuttosto matura sono il temi portanti di questa commedia, nella quale la principale protagonista non rinuncia a sentirsi realizzata nella vita sentimentale.
Il matrimonio che vorrei è stato diretto da David Frankel, regista tra gli altri dell'acclamato Il diavolo veste Prada e in Il matrimonio che vorrei realizza uno stile discorsivo e televisivo ma elegante, con ruoli caratterialmente definiti e ben condotti dalla competenza di Meryl Streep, Tommy Lee Jones e Steve Carell. Tra i film apparsi al cinema che hanno affrontato l'argomento del problematico rapporto di coppia e con l'intimità, troviamo Emotivi anonimi del 2010, diretto da Jean-Pierre Améris e L'isola delle coppie del 2009 diretto da Peter Billingsley.
Film che narra la vicenda intima di una coppia matura e comune a molte altre, ameno e mai banale con personaggi estremamente reali che potrebbe sembrare destinato ad un pubblico attempato ma che tuttavia diverte con eleganza e leggerezza anche le generazioni più giovani.
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