War Dogs: concilia critica e pubblico il film sui trafficanti di armi tratto dall'articolo di giornale

Cinema / News - 23 August 2016 11:30

"War Dogs" è un film su due giovani trafficanti di armi: è tratto da un articolo di giornale e sta riscuotendo successo di critica, prodotto da Bradley Cooper.

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Film Moving On - video

War Dogs (“Trafficanti”) è il film uscito nelle sale statunitensi il 19 agosto 2016, mentre in Italia sarà distribuito dal 15 settembre dalla Warner Bros.

Il film è quello che ha avuto un esordio migliore al box office, poiché senza gli effetti di “Suicide Squad” e l’animazione di “Sausage Party” è balzato al terzo posto, con 14.685.305 dollari.

Il film è diretto da Todd Phillips, che ha già lavorato alla trilogia de “Una notte da leoni”. È tratto da una storia vera, raccontata in un articolo della rivista Rolling Stones dell’11 marzo 2011, redatto da Guy Lawson e intitolato “The Stoner Arms Dealers: How Two American Kids Became Big-Time Weapons Traders".

Nel film troviamo i giovani Efraim Diveroli (Jonah Hill) e David Packouz (Miles Teller) che vivono a Miami Beach, durante la guerra in Iraq. Hanno 26 e 23 anni, pensano di sfruttare un'iniziativa poco conosciuta del governo che consente alle piccole imprese di ottenere contratti con il ministero della Difesa degli Stati Uniti. Dopo i primi soldi incassati, riescono ad avere in appalto un contratto di 300 milioni di dollari per armare le forze statunitensi contro le Milizie afgane: entrano così in contatto con personaggi ombrosi, alcuni dei quali fanno proprio parte del governo degli Stati Uniti.

Il film per la tematica affrontata si allinea a quelli recenti come “13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi” di Michael Bay (leggi l’intervista all’attrice), tratto dall’assalto subito da truppe statunitensi nel 2012 a Benghazi; fino ad “American Sniper” (2015) di Clint Eastwood tratto dalla reale vince del cecchino Chris Kyle. E il successo al box office fa intendere come sia vivo l’interesse per le tematiche belliche negli Usa, anche virate i toni non pacifisti. Basti pensare che il protagonista di “American Snipe”, Bradley Cooper è anche produttore e interprete di “War Dogs”.

Infatti i veri Efraim Diveroli e David Packouz (nati nel 1985 e 1982) hanno poi avuto problemi con la giustizia, essendo stati accusati di avere fornito munizioni scadenti. Ciò però non ha impedito in poco tempo - il fatto è avvenuto nel 2008 - di individuare nelle loro azioni un interessante spunto per trarne un film.

E la critica ha anche apprezzato questo aspetto sovversivo, considerando il film agile e avvincente non immune da risate (Variety), con comportamenti autenticamente scurrili e di rara comicità (Rolling Stones), fino ad un viaggio umano che porta ai due protagonisti di correggere la loro inettitudine (The New York Times).

Un meccanismo, quello della realtà che irrompe prima negli articoli di giornali e poi al cinema non raro nel recente panorama dei film statunitensi: basti pensare al film “Argo” di Ben Affleck, vincitore dell’Oscar nel 2012 e tratto da un articolo pubblicato su Wired nel 2007.

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