The Nightingale, il romanzo di Kristin Hannah diventa un film
Cinema / Drama / News - 28 June 2017 15:00
Ad occuparsi dell'adattamento sarà Michelle MacLaren, produttrice e regista canadese che negli ultimi 20 anni ha contribuito al successo di serie televisive cult come X-Files, Breaking Bad, The
“The Nightingale” è il nuovo progetto dell’acclamata regista e produttrice Michelle MacLaren. Il film è un adattamento di “The Nightingale” di Kristin Hannah (pubblicato in Italia da Mondadori con il titolo “L’usignolo”), acclamato romanzo ambientato durante la seconda guerra mondiale. Le riprese cominceranno il prossimo autunno, e la casa di produzione, la TriStar Pictures (filiale della Sony) ha già fissato l’uscita per il 10 agosto del 2018: significa che “The Nightingale” si ritroverà a fare i conti con il nuovo “Scarface” della Universal, con “Meg”, il thriller a base di squali della Warner Bros, e “Amusement Park”, lungometraggio d’animazione della Paramount. Il cast del film non è ancora stato annunciato.
Alla sua uscita, “The Nightingale” si è subito piazzato in cima alla classifica dei bestseller del New York Times. La storia al centro del romanzo è una celebrazione del coraggio, dell’amore, della forza d’animo, insomma di tutte quelle qualità che permettono ad un essere umano di conservare la propria dignità anche nell’Europa martoriata da uno dei conflitti più sanguinosi della Storia. Il filo conduttore è il legame tra le due sorelle protagoniste, Vianne ed Isabelle. Isabelle, più giovane e avventurosa, vive a Parigi, mentre Vianne si accontenta della placida campagna francese, dove vive insieme al marito Antoine e alla loro figlia. Ma l’idillio non è destinato a durare: con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Antoine viene chiamato alle armi, e Vianne si ritrova a combattere con le proprie forze una durissima lotta per la sopravvivenza.
“The Nightingale” usa l’espediente letterario della cornice narrativa, creando così un racconto nel racconto: il libro infatti si apre nel 1995, con un’anziana signora di cui non viene rivelato subito il nome, e che si appresta ad illustrare gli eventi di 50 anni prima. Da questa cornice l’azione si sposta appunto al 1940, e al conflitto che le due sorelle protagoniste affrontano in modi molto diversi.
Mentre Vianne deve fare i conti con l’assenza del marito e cercare di crescere da sola la figlia nel contesto dell’occupazione nazista, Isabelle decide di opporsi attivamente all’invasione del suo Paese: si unisce così alla Resistenza, dove ricopre un ruolo sempre più importante fino ad ottenere il nome in codice di “Usignolo” (“Nightingale” in inglese). Viene catturata e deportata in un campo di concentramento, e nonostante riesca a scappare, il suo corpo non riesce a riprendersi dai traumi della prigionia: Isabelle muore in pace, ma fa in tempo ad assistere alla sconfitta dei nazisti e a riconciliarsi con il padre e la sorella. Alla fine del libro, viene rivelato che l’anziana narratrice è proprio Vianne, che ha appena ricevuto l’invito a recarsi a Parigi per la commemorazione della sorella. Grazie a questo evento, anche Vianne riesce finalmente a lasciarsi alle spalle i dolori e i fantasmi legati alla guerra.
I protagonisti di “The Nightingale” sono personaggi di fantasia, ma molte delle loro azioni sono ispirati a fatti realmente accaduti. La via di fuga attraverso i Pirenei ideata da Isabelle per portare in salvo i piloti alleati è la stessa usata da Andrée de Jongh, una donna belga che all’epoca ha contribuito a salvare centinaia di aviatori abbattuti dai nazisti: proprio come Isabelle, de Jongh accompagnava i piloti a piedi, e proprio come Isabelle, anche de Jongh è stata catturata e deportata nel campo di Ravensbrück; ma a differenza di Isabelle, de Jongh è sopravvissuta alla guerra, diventando una contessa nel 1985 e morendo nel 2007.
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