Sully, intervista all'attrice del film Delphi Harrington: 'ogni momento del set di Clint Eastwood è stato prezioso'
Cinema / News - 05 December 2016 07:30
Mauxa ha intervistato Delphi Harrington, interprete del film "Sully" diretto da Clint Eastwood
Delphi Harrington è interprete del film “Sully”, diretto Clint Eastwood. L’attrice ha lavorato molto a teatro, nonché in serie storiche come “Where the Heart Is” (1973), “Law & Order: Unità Speciale” (1999), "House of Cards” (2015).
Mauxa l’ha intervistata. Sully racconta dell'ammaraggio di emergenza nel fiume Hudson, ad opera del pilota Chesley "Sully" Sullenberger.
D. Delphi, nel film "Sully" interpreti Lucille Palmer, la donna che è con la figlia nell’aereo. Ci puoi raccontare il tuo ruolo?
Delphi Harrington. Sarebbe stato bello incontrare Lucille nella realizzazione del film, ma lei è venuta a mancare nel mese di maggio. Così Abbiamo dovuto fare affidamento alle interviste rilasciate dopo l'incidente. Lucille e sua figlia erano in viaggio per la festa di compleanno di suo nipote. Quando vide che stavano per crollare, voleva che la figlia la lasciasse, cosicché lei vivesse. Lucille era terrorizzata che la figlia sarebbe morta cercando di salvarla. Essendo disabile camminava su una sedia a rotelle, era preoccupata che qualcuno avrebbe rischiato la vita per salvarla. Aveva vissuto a lungo, ragionò: ci sarebbe voluto troppo tempo per salvarla.
D. Come è stato lavorare con il regista Clint Eastwood?
D. H. Durante il periodo in cui Clint aveva realizzato gli spaghetti western, notò che i cavalli si spostavano quando si urlava “Action”: così decise che lo stesso allarme fosse usato per gli attori. Ora che dirige, egli a volte dice "Action" molto tranquillamente, o non dice nulla. A volte, abbiamo preso le nostre indicazioni dal cameraman. Clint è molto delicato, morbido nel parlare e gentile. Egli conosce tutti. Prende il miglior team di produzione del settore e lo mantiene entusiasta. Non si potrebbe mai girare senza sentire una testimonianza ottima da parte dell’equipe del suono o costumi o la troupe. Tutti lo amano - alcuni sono stati con lui per 36 anni! Ogni momento su quel set è stato prezioso per gli attori.
D. Sul set, come è il rapporto di lavoro con gli altri attori, Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney?
D. H. Con Laura ho lavorato diverse volte, ma stavolta girava in un'altra città e non era con noi. Ho incontrato Tom, che è una delizia, e Aaron con cui ho avuto una conversazione divertente tra le riprese. C’era Valerie (che interpreta mia figlia), eravamo nella parte posteriore dell'aereo, così abbiamo avuto meno contatti con altri attori.
D. Delphi, hai lavorato anche in tv, nella serie "House of Cards”.
D. H. È sempre una grande emozione lavorare davanti alla macchina da presa. Sono stata addestrata per il palcoscenico, ed ero enormemente sorpresa quando poi ho recitato nelle Soaps o al cinema. Non ho mai trascorso i necessari due anni in L. A. per affermarmi nel cinema e in tv. Lavorare su un film poi è sempre un grande privilegio. Ero “drogata” di "House of cards” prima che vi lavorassi, così naturalmente ero assolutamente contenta. Anche se naturalmente il ruolo inizialmente per cui feci l'audizione andò a Ellen Burstyn!
D. Come è cambiato in cinema nel corso degli anni?
D. H. I film indipendenti hanno molto rivoluzionato il settore. Credo che siamo stati molto influenzati dal lavoro di Michelangelo Antonioni, Federico Fellini e Vittorio De Sica. La vita nel cinema è raffigurata molto più realisticamente, le realizzazioni artistiche di un paese ne influenzano un altro. Siamo più interdipendenti artisticamente.
D. Quali hobby hai?
D. H. Amo viaggiare. Mio marito, un professore di inglese presso la City University of New York (Norman T. Harrington, n.d.r.) è venuto a mancare più di tre anni fa e abbiamo viaggiato molto. L'anno scorso i miei figli mi hanno portato a Rodi dove hanno affittato una casa bellissima per festeggiare il mio compleanno. Ho portato mia figlia a Lisbona e ad Algarve, prima che uscisse “Sully”. Amo il mare, e fino allo scorso anno, ho avuto una casa a Amagansett, Long Island, che io e mio marito trasformammo in un rifugio di San Valentino. Abbiamo lavorato molto nel nostro giardino, piantato molti alberi in fiore.
D. Quindi dedichi tempo alla famiglia.
D. H. Sì, Giovanni. Ho tre figli cresciuti in maniera selvaggia e divertente, che hanno sposato persone interessanti. Ho dedicato tutto a loro. Ho 5 nipoti che sono di grande compagnia, mi piace fare le cose con loro.
D. È vero che canti?
D. H. Vero. L'anno scorso ho realizzato uno spettacolo di cabaret chiamato “Cowardly Swann”, con il pianista e compositore Woody Regan presso la Metropolitan Room, qui a New York. Io lavoro con l’ottimo Ensemble Studio Theatre, per lo sviluppo di nuovi testi. Poi nel tempo libero mi piace cucinare per gli amici e la famiglia, ma i miei figli sono molto più avventurosi in quel reparto. Mi piace la cucina greca, francese e italiana, in situazioni occasionali anche il new American food e il Curry. Uso spesso cereali, verdure e alimenti biologici.
D. Il tuo rapporto con l’Italia?
D. H. I miei genitori sono nati in Grecia, parlo sia quella lingua che il francese, anche se arrugginito. E un po’ d’italiano: il cugino di mio marito, Robert Carroll - un pittore - viveva a Roma, con la moglie, Simona Mastrocinque. Anni fa organizzarono un vacanza per noi, eravamo vicino a Piazza Mazzini dove le persone non parlano molto inglese, abbiamo sviluppato una certa scioltezza. Una volta sognavo di lavorare all'estero, in francese e in italiano, ma ahimè non si è materializzato. Non ho perso la speranza però!
© Riproduzione riservata